SCUOLA MEDIA E prevenzione

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da: Operatori Scuola Media - Veglie,  4 giugno 2002 * "Scuola"

 
SCUOLA MEDIA E PREVENZIONE

Ben tre e-mail sul sito hanno proposto il problema; questa quarta porta all'attenzione di tutti i vegliesi le opinioni degli operatori della scuola. 
Da sempre la scuola media sa che i ragazzi affidatile, cioè quelli compresi nella fascia di età tra gli 11 e i 14 anni, sono a rischio per questo problema e da sempre ha interessato e sollecitato le forze dell'ordine a sorvegliare ed eventualmente prendere misure repressive contro il traffico, se accertato. 
Nel suo interno ha affiancato alle campagne di sensibilizzazione, attuate dai docenti nelle classi, numerosi incontri tra studenti e operatori specialisti, in modo da sottolineare le conseguenze nefaste dell'utilizzo di sostanze stupefacenti e le misure adottate sul territorio per combattere questa che è la piaga per eccellenza della nostra società.

Gli ultimi anni ci hanno visti impegnati a sottolineare tra i problemi più evidenti del disagio giovanile quello della sessualità, perché abbiamo giudicato che parlare ai ragazzi della corretta gestione di questa importantissima componente della persona umana poteva aiutarli da una parte a tenere gli occhi bene aperti per difendersi da pedofili e abusatori in genere, dall'altra a crescere in modo più sano e consapevole, per raggiungere, da adulti, un equilibrio rispettoso della dignità umana.

Questo non vuol dire che all'interno delle classi non si sia più parlato dei pericoli della droga, dei rischi che comporta il suo uso e delle conseguenze devastanti della sua assunzione; non vuol dire che è stata abbassata la guardia o ignorata l'esistenza di questo fenomeno nei dintorni dell'Istituto; prova ne sia che anche i bidelli, preoccupati dell'incolumità dei ragazzi, hanno accettato di continuare a sorvegliare all'interno dei cancelli gli alunni che aspettano la seconda corsa del pullman all'uscita (anche se questo esula dai loro compiti) dal momento che non cera nessun organo istituzionale disposto a farlo.

Il capo d'Istituto ha sollecitato una maggiore sorveglianza da parte delle autorità competenti, anche attraverso interventi mirati che non hanno portato, però, alcun risultato. Questo ha fatto pensare che questi ragazzi si riuniscono nei dintorni della scuola media semplicemente perché non hanno nessun altro luogo in cui ritrovarsi.

All'inizio di quest'anno, poi, il dirigente scolastico ha lanciato un appello alle altre istituzioni del territorio per una collaborazione finalizzata alla sorveglianza nei dintorni dell'Istituto ad opera di pensionati e volontari particolarmente sensibili al problema. Questo appello però è rimasto inascoltato.

In qualche caso poi rimane inascoltata anche la pressante richiesta di collaborazione con la famiglia, che è la prima agenzia educativa, quella dalla quale ogni individuo riceve la più decisa impronta della sua formazione.

A scuola siamo consapevoli di tutto questo, ed è per questo che cerchiamo di attivare tutte le energie in nostro possesso per instaurare una collaborazione proficua con le famiglie; convinti che le lettere e le proteste disfattiste rimangono iniziative sterili, che il nostro ruolo di educatori può esplicarsi tramite iniziative costruttive, cerchiamo di instaurare un dialogo sempre più continuo con i genitori, organizzando anche incontri e dibattiti con esperti che speriamo di poter incrementare sempre più nei prossimi anni.
Concludiamo invitando tutti, cittadini e istituzioni, alla cooperazione: abbiamo tutti a cuore la formazione dei nostri giovani; la scuola è convinta che solo incrementando la collaborazione tra tutte le agenzie educative presenti sul territorio potremo ottenere risultati migliori.
Operatori della Scuola Media - Veglie