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In ruolo i professori di
                        religione 
La svolta storica contenuta in un disegno di
                        legge del ministro Moratti. 
                        Esame e concorso per l'assunzione. Non obbligatorio
                        essere laureati.  
 Idoneità concessa dalla Curia
 
                        
                        
                        Gli insegnanti di Religione saranno immessi nei ruoli
                        dello Stato. Accadrà fin dall'anno prossimo, se il
                        Parlamento approverà rapidamente il disegno di legge
                        messo a punto dal ministro dell'Istruzione Letizia
                        Moratti. 
                        Il testo di Viale Trastevere è stato trasmesso a
                        palazzo Chigi e potrebbe essere esaminato già al
                        prossimo Consiglio dei ministri. Non appena sarà
                        terminata la sessione di bilancio con l'approvazione
                        della Finanziaria, il DdI Moratti affronterà il
                        dibattito parlamentare. 
                        È un provvedimento di portata storica", visto
                        che la discussione sull'opportunità di inserire nei
                        ruoli statali anche i professori di Religione dura
                        orinai da quasi 150 anni. 
                         
                        Interessati all'operazione sono circa 20mila insegnanti
                        che dovranno superare un concorso per titoli, più un
                        esame che deve "unicamente accertare la conoscenza
                        dell'ordinamento scolastico, gli orientamenti didattici
                        e pedagogici e gli elementi essenziali della
                        legislazione scolastica", come si legge nella bozza
                        del Ddl. Il 70% degli attuali docenti di Religione sarà
                        assunto a tempo indeterminato, il resto avrà un
                        contratto a termine. Il testo predisposto dal ministro
                        dell'Istruzione si rifà strettamente agli accordi del
                        1984 tra lo Stato e la Chiesa, che hanno rivisto il
                        Concordato del '29, firmati dall'allora presidente del
                        Consiglio, Bettino Craxi, e dal segretario di Stato
                        della Santa Sede, Agostino Casaroli. 
                        Sono distinti due ruoli: quello che riunisce materne ed
                        elementari e l'altro che raggruppa la scuola secondaria.
                        1 concorsi successivi al primo, che costituisce una
                        sorta di Il sanatoria" dell'attuale situazione, si
                        svolgeranno ogni tre anni, su base regionale. Le
                        selezioni saranno per titoli ed esami. 
                        I titoli richiesti sono quelli previsti dalle intese
                        dell'84: non è necessaria, dunque, la laurea. 
                         
                        Per l'insegnamento della Religione, inoltre, rimane
                        indispensabile l'assenso del vescovo. Le dotazioni
                        organiche sono stabilite invece dal dirigente regionale
                        del ministero dell'Istruzione. Dopo il concorso,
                        l'assunzione con contratto di lavoro a tempo
                        indeterminato è disposta dallo stesso dirigente
                        regionale «d'intesa con l'ordinario diocesano
                        competente per territorio», cioè il vescovo o un suo
                        delegato. Secondo l'articolo 3 del disegno di legge lo
                        stesso prelato può revocare l'idoneità al docente
                        interessato in base alle condizioni stabilite dal codice
                        canonico. In caso di revoca, il provvedimento prevede
                        che l'insegnante non perda il posto di lavoro, ma possa
                        usufruire delle opportunità offerte dalle leggi dello
                        Stato in materia di mobilità professionale: il docente
                        interessato può dunque passare a un'altra cattedra, se
                        ha i titoli per insegnare un'altra materia. 
                         
                        Il concorso che sarà bandito subito dopo l'approvazione
                        del disegno di legge in Parlamento è riservato agli
                        insegnanti di Religione cattolica "che abbiano
                        prestato servizio continuativo per almeno quattro anni e
                        per un orario non inferiore a quello d'obbligo".
                        Una volta entrati nei ruoli, ai docenti di Religione si
                        applicano "le norme di stato giuridico e il
                        trattamento economico previsto dal testo unico" in
                        materia di Pubblica istruzione. 
                         
                        Il provvedimento prevede una spesa di 7 milioni e
                        700mila euro (pari a circa 15 miliardi di lire) per il
                        2002 e 24 milioni di euro (pari a 47 miliardi) a
                        decorrere dal 2003. La proposta di Letizia Moratti sarà
                        certamente gradita in Vaticano, anche se non mancheranno
                        polemiche molto vivaci e la battaglia parlamentare non
                        sarà facile, nonostante i numeri della maggioranza. La
                        materia, infatti, è molto delicata, in modo del tutto
                        analogo alla questione della parità scolastica sulla
                        quale, peraltro; si preannunciano a breve novità molto
                        interessanti. 
                         
                        Sui docenti di Religione il Senato nella scorsa
                        legislatura era riuscito a licenziare un testo dopo mesi
                        di discussione accesa, ma poi il testo si è arenato a
                        Montecitorio. Adesso l'iniziativa del ministro trova il
                        plauso di alcune associazioni e forze sindacali
                        interessate. 
                        «Non possiamo che esprimere soddisfazione per la scelta
                        di Letizia Moratti» dice Daniela Colturani, segretario
                        generale della Cisl Scuola, uno dei sindacati
                        maggiormente rappresentativi della categoria. «Il
                        provvedimento era stato più volte sollecitato in
                        passato e ora evidentemente c'è la giusta, sensibilità
                        verso, la materia». 
                        Un giudizio positivo arriva anche da Sergio De Carli,
                        presidente dell'Anir (Associazione nazionale insegnanti
                        di Religione). «Mi pare che si tratti di un buon testo,
                        che potrebbe risolvere finalmente una discussione che
                        non sembrava finire mai. Le condizioni richieste per
                        l'accesso, però, non sono esattamente quelle stabilite
                        dallo Stato per i precari. Ai docenti di Religione viene
                        richiesto un esame e quattro anni di anzianità, mentre
                        per gli altri sono sufficienti 360 giorni di
                        insegnamento». 
                        Tratto da "Il Sole 24 ore -
                        Scuola" 
                        pagina 2 
                        16-19 novembre 2001    
Veglieonline: il testo del disegno di
legge approvato
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