UN ENNESIMO FRAMMENTO DELL'ANTICA STORIA DI VEGLIE
Nicola Gennachi * 15 dicembre 2006 * (eventi)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità
UN ENNESIMO
FRAMMENTO DELL’ANTICA STORIA DI VEGLIE
(FRAMMENTI FLIACICI)
Qualche anno fa, durante i lavori di sistemazione di una casa in largo S. Vito, situata alle spalle della fontana, nell’esplorare una buca trovai un pezzo di un manufatto in argilla colorato.
Grande fu la mia sorpresa nel notare questo coccio che, nascosto tra i conci di tufo non più utili per la costruzione di muri e utilizzati come riempimento di questa buca, non era annerito da muffe nere e rosse, sviluppatesi a causa della temperatura caldo umida dell’ambiente, ma era un pezzo di terracotta decorato con colori rosso e nero.
Io, insieme agli amici presenti capimmo subito che si trattava di un frammento di vaso di origine italiota, databile intorno al IV secolo a.C., coevo di un vaso esposto al museo Castromediano di Lecce.
Questo vaso, facente parte di un corredo funerario di una tomba, venne trovato nel 1957, durante gli scavi per le fondamenta di una abitazione in Via Novoli, a Veglie.
La distanza fra la tomba e il punto in cui è stato trovato questo coccio è di appena 100 metri. Il ritrovamento di questo coccio rinforza l’ipotesi che, la tomba trovata nel ‘57 in via Novoli, non era una tomba solitaria ma, certamente, altre tombe dovevano esserci o ci sono nei dintorni di largo S. Vito tanto da pensare che qui ci doveva essere la necropoli di un villaggio di una certa importanza e, non escludiamo la probabile presenza di “tombe a camera” utilizzate come cisterne per la raccolta dell’acqua quando l’esplosione demografica ha portato ad urbanizzare l’area di largo S. Vito: tutto ciò, ovviamente, fa parte della storia e della civiltà dei Messapi.
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