Abbasso la pace!?!

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segnalato da: Calcagnile Floriano, 11 febbraio 2002 * "Articoli Vari"

 

Da: LA STAMPA del febbraio 2002
Due pesi, due lapidazioni


Una cristiana diciottenne del Sudan, Abok Alfa Akok, verrà lapidata, dopo un processo-farsa, in base alla legge islamica per essere restata incinta in un rapporto extramatrimoniale. Nell'analogo caso della giovane Safiya, in Nigeria, un sacrosanto movimento d'opinione internazionale ha scosso le coscienze.

Nel caso della ragazza sudanese, il silenzio pressoché totale: perché? 

Dopo la denuncia di Antonio Socci e dello Human Rights Watch che hanno scoperto il caso, il Vaticano ha supplicato l'Onu di mobilitarsi, finora senza risposta: perché?

Tace il ministro Stefania Prestigiacomo, che si era mossa meritoriamente per Safiya: perché? 

Il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, tratta l'atroce vicenda con un trafiletto nelle pagine interne: perché?

Non si hanno notizie di iniziative dei paladini dei diritti umani violati: perché? 

Nemmeno una femminista ha sentito il bisogno di solidarizzare con la giovane sudanese: perché? 

I media seguono distrattamente la vicenda: perché? 

La comunità di Sant'Egidio, in procinto di essere candidata al Nobel per la pace, non ha preso a cuore la sorte della ragazza sudanese: perché? 

E pensare che il caso della giovane Abok Alfa Akok è solo l'ultimo episodio di una feroce persecuzione subita dai cristiani del Sudan in una delle più raccapriccianti guerre di sterminio, in una delle più angosciose «emergenze umanitarie» degli ultimi decenni.

Secondo le stime di Amnesty International la guerra in Sudan ha fatto in meno di vent'anni due milioni di vittime, e quattro milioni e mezzo di persone sono sfollate. Circa 200 mila persone sono tenute in schiavitù nella parte settentrionale del Paese, quella musulmana.
Da quando il regime di Numeiri ha preteso di imporre con la forza la legge islamica, la minoranza cristiana (il 16 per cento del totale) e quella animista (il 12 per cento) vengono perseguitate, interi villaggi sono stati bombardati e distrutti e sono state demolite chiese e ospedali cristiani.
Anche la giovane sudanese condannata alla lapidazione è cristiana e sul suo capo stanno per abbattersi i fulmini dei custodi fondamentalisti della shari'a, la legge islamica.
E se fosse la legittima paura della «guerra di religione» e dello «scontro di civiltà» a indurre l'opinione internazionale a voltare la testa di fronte alle immagini del massacro sudanese? Non sarebbe motivo di vergogna far finta di niente con la scusa di non alimentare conflitti religiosi? Ma il silenzio, talvolta, è un prezzo troppo alto da pagare... e noi naturalmente non abbiamo nulla da dire, nulla da richiedere a nessuno, nulla da rimproverare, solo da chiedere scusa a tutti, scusateci se non riusciamo a farci ammazzare con la discrezione necessaria, scusateci di tutto; vi aspettiamo alla prossima pagliacciata ad Assisi dove potrete venire di nuovo a sgozzare qualche altro pollo su uno dei nostri altari e a dire che bella cosa è la pace.
Bella cosa la pace! Facciamo la pace ! Non mettiamo a rischio la pace! Tanto finché si limitano a massacrare cristiani nessuno alzerà un dito o una parola, e che? Vogliamo mica fare una guerra?
Pierluigi Battista