LA RABBIA E L'ORGOGLIO

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da: Nicola Gennachi, 27 maggio 2002 * "Libri"

 

LA RABBIA E L'ORGOGLIO
di Oriana Fallaci
Pag.163, € 9,81
2001 Rizzoli Milano.

L'articolo, scritto per il Corriere della Sera il 29 settembre, dalla scrittrice italiana a seguito dell'atto terroristico contro le Twin Towers, non è solo un atto d'accusa contro il terrorismo ma un vero e proprio pugno nello stomaco, contro le ipocrisie e la tolleranza a tutti i costi, un grido disperato di autodifesa di una civiltà che rischia di soccombere sotto l'avanzata di una cultura e una mentalità pericolosamente dominante. L'articolo, un raro esempio di giornalismo schietto e deciso, è diventato un libro da leggere tutto d'un fiato. Ancora una volta grazie di esistere Oriana! (recensione tratta da: http://www.editoria.insw.net/fallaci.html)


Tutto ciò che segue - come la stessa recensione al libro - è stato inserito il 27 maggio, giorno in cui la redazione ha ricevuto l'atto di diffida da parte dei legali della sig. Fallaci e del Corriere della Sera.
Grazie Oriana.

Grazie Oriana per la “piqûre” d’orgoglio che hai iniettata per mezzo della lettera  al Direttore del Corriere della sera del settembre 2001; grazie per quanto sostegno ci hai dato con i  personali e insoliti punti di vista di cui sono densi i tuoi libri, letti più  di una volta, grazie per aver sostenuto, anche in tempi meno sospetti, la necessità di esistere anche quando ci si sente diversi ed emarginati da questa società.

 E’ la diversità che ci hai testimoniato che oggi ci spinge a non starcene in silenzio quando, subendo una “diffida”, che è giuridicamente corretta, non esprimiamo per intero il nostro punto di vista.  
Riteniamo che la necessità di rimuovere dal sito di Veglieoline l’articolo “La rabbia e l’orgoglio”, comparso sul corriere nel settembre scorso, ci poteva essere comunicata con un semplice invito che noi avremmo apprezzato molto di più, comprendendo bene come chi ha la paternità di una creatura, ne  è totalmente responsabile e tutore.

Certamente più apprezzato sarebbe stato, vista la mancanza di finalità di lucro da parte nostra e di ogni pur minima intenzione a voler utilizzare il ”frutto del tuo ingegno” per specularci su in qualunque modo possibile o immaginabile.

Noi l’abbiamo inteso come un atto dovuto nei confronti della tua persona e del tuo sentire. Era troppo forte quanto dicevi e non meritava che quel tuo messaggio restasse appannaggio solo dei lettori del quotidiano che l’aveva pubblicato. Questo è stato ciò che ci ha mossi a inserire una pagina web che permettesse ai nostri lettori di condividere “La tua rabbia e il tuo orgoglio”.

Non posso tacere, anche se c’è il rischio di sbagliare, che prima di pubblicarlo, nella legge 633 del 1941 sui diritti d’autore, menzionata nella diffida, avevamo individuato l’art.65 che così recita: Gli articoli di attualità, carattere economico, politico, religioso, pubblicati nelle riviste o giornali, possono essere liberamente riprodotti in altre riviste o giornali anche radiofonici se la riproduzione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la rivista o il giornale da cui sono tratti, la data e il numero di detta rivista o giornale e il nome dell’autore, se l’articolo è firmato”.

Questo, ovviamente fino a dicembre.

Con al pubblicazione del libro ogni cosa cambia ed è giusta la tua richiesta di rimuovere anche la parziale pubblicazione della tua opera: per questo ti  chiediamo scusa; ma ci resta fortemente incomprensibile l’adeguamento di certe regole di una società fortemente litigiosa e con punte di giustizialismo estremo,  il perché del  ricorso allo strumento della “diffida”.

Continueremo a leggerti nelle tue opere perché esprimi nel giusto modo la rabbia che è dentro di noi, le condanne dei falsi perbenismi e delle idiozie legalizzate, l’ipocrisia e la perfidia, le ingiustizie, la guerra propinataci come pace e tante altre contraddizioni di questa società, nella speranza che incomprensioni del genere possano essere superate in modo meno astioso.
Nicola Gennachi

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