INFORMAZIONE SUL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28/6/05

A. Greco  * 28 giugno 2005 *  Torna indietro - Puoi premere ALT+I e INVIO  Chiudi la pagina web - Puoi premere ALT+X e INVIO (amministrazione-politica)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità


La presente informazione politica appartiene al prof. Antonio Greco. Veglieonline, di propria iniziativa, ha deciso di pubblicare un sunto di tale informazione, inviata in forma privata, pur essendo ben consci che si tratta di una veduta che può essere di parte, in ogni caso è una informazione verso i cittadini. Se l'eventuale controparte ritiene che le seguenti informazioni siano scorrette, saremo ben lieti di pubblicare anche il proprio commento. La presente informazione ed i relativi documenti sono anche presenti sul sito: www.antoniogreco.org



 

Il Consiglio Comunale del Comune di Veglie è stato convocato in seduta straordinaria urgente, in considerazione della necessità di procedere urgentemente all’esame ed approvazione di un argomento programmatico atto a garantire il buon funzionamento dell’attività amministrativa, per le ore 10 del giorno 28 giugno 2005, con eventuale prosecuzione oltre le ore 24, nella solita Sala delle adunanze presso la Sede Municipale, per la trattazione del seguente 

 

ORDINE DEL GIORNO

(in neretto gli argomenti, a seguire, per ciascun punto, le mie informazioni-osservazioni)

 

1)      Interpellanza prot. n. 6747 del 16 giugno 2005. Risposta.-

Dopo l’appello nominale (presenti tutti e 21 i consiglieri), è stata presentata dalla minoranza una richiesta di rinvio della discussione dell’interpellanza perché, ancora una volta in violazione del Regolamento per il funzionamento del Consiglio, la seduta non è stata aperta con la lettura e approvazione dei verbali della seduta di Consiglio del 9 giugno. La richiesta di rinvio, su cui inizialmente si sono detti d’accordo il Presidente del Consiglio e il Sindaco, è stata messa ai voti ma è stata respinta con i 14 voti contrari (compresi quelli del Presidente e del Sindaco) della maggioranza.

Si passa a discutere della interpellanza presentata dal consigliere Greco in merito alla nomina del Direttore Generale della Provincia, Cosimo Casilli, a consulente del Sindaco, con spese a carico del Comune. Si chiedeva di sapere:

-         se e quando l’affidamento dell’incarico era stato preceduto da un accertamento reale sull’assenza di professionalità interne all’ente. Il sindaco non ha risposto a questa domanda.

-         Quali sono gli eventi straordinari che hanno spinto il Sindaco a conferire il suddetto incarico. Il sindaco non ha risposto a questa domanda.

-         Perché non ha pensato di pagare l’incarico di tasca sua. Il sindaco non ha risposto a questa domanda.

-         Perché i Revisori dei Conti, prima hanno suggerito all’Amministrazione di limitare le consulenze esterne e poi hanno dato parere favorevole all’incarico. Il Sindaco non ha risposto a questa domanda.

La risposta del Sindaco all’interpellanza è stata: è tutto in regola.

 

2)      Legge n. 328/2000 e Legge Regionale n. 17/2003 – Approvazione Accordo di Programma con allegato Piano Sociale di Zona nell’ambito Territoriale n. 2 di Campi Salentina per il triennio 2005-2007.

 

Sull’argomento, molto importante, sono intervenuti tre consiglieri della minoranza (Greco, Paladini, Armonico) e solo l’assessore ai servizi sociali Maurizio Spagnolo per la maggioranza.

 

La realizzazione del progetto (Piano di Zona) richiede un’alta consapevolezza delle novità rappresentate dalla attuazione della Legge 328/2000 che dalla logica dell’assistenza, propria della Legge Crispi del 1890, sposta le politiche sociali verso una logica di solidarietà e di cittadinanza attiva. La legge introduce una profonda innovazione nella programmazione del Welfare locale e rende i Comuni progettisti, registi e fautori della lotta alle nuove e vecchie povertà. A tal fine è determinante il Piano di zona che deve essere predisposto dai Comuni e che costituisce il cuore operativo dell’intera legge. E’ infatti dal suo esito che dipende l’efficienza, l’efficacia e dunque la validità del sistema locale integrato dei servizi sociali.  La legge regionale n. 17/2003 ha poi precisato che la gestione associata tra Comuni delle politiche sociali è facoltativa per Comuni con più di 10.000 abitanti. Veglie, che ha scelto di aderire all’Ambito di Zona nel dicembre del 2003, è stato inserito nell’ambito territoriale che comprende Campi Salentina (capofila), Carmiano, Guagnano, Novoli, Salice, Squinzano, Trepuzzi e Veglie.

Il piano di zona, denominato “Tutti i colori del sole”, ha come obiettivo principale quello di omogeneizzare i servizi e armonizzare le problematiche sociali degli 8 Comuni dell’ambito territoriale. Il quadro delle risorse impegnate per il biennio 2005-2006 è il seguente: € 1.642.913,40 (a carico del Fondo Nazionale delle politiche sociali), € 402.655,30 (a carico del Fondo Regionale Politiche sociali per il 2005), € 353.116,55 (a carico degli otto Comuni). Per un totale di € 2.398.684,93. Queste somme sono impegnate, sempre per il biennio 2005-2006, per aree: area responsabilità familiari (€ 198.520,00); area politiche per i minori (€ 561.683,19); area lotta abuso e maltrattamento (€ 86.745,81); area persone anziane (€657.840,00); area persone con disabilità (€ 390.030,00); area dipendenza (€ 98.547,80); area salute mentale (€ 121.640,00); area contrasto alla povertà ed inclusione sociale (€ 193.765,00); area immigrati (€ 9.857,47); azioni di sistema per la gestione (€  36.572,20).

Il piano di zona, pur con i suoi limiti (di alcune aree di povertà non sono stati rilevati dati oggettivi),  è stato redatto con un metodo obbligato per legge e perciò non si presta a molte osservazioni da fare da un punto di vista tecnico.

Il piano dà una lettura, con schede oggettive di rilevamento, dei bisogni e delle risorse presenti in ogni Comune dell’ambito. La lettura del Welfare del Comune di Veglie, fatta dal Piano di Zona e riferita al triennio 2001-2004, è davvero catastrofica. Anche il sistema di offerta dei servizi sociali del Comune di Veglie è molto carente e i punti di criticità delle politiche sociali vegliesi  sono 10 su 14 previsti dal piano.

Il progetto, inoltre, suscita molte perplessità  se lo si legge da un punto di vista della partecipazione politica dei vari attori aderenti. Per esempio l’attivismo di indirizzo politico del Comune di Campi e l’assenza totale del Comune di Veglie sono molto evidenti. Il contributo di indirizzo nella costruzione del piano di zona dato dal Comune di Veglie, come risulta da tutti i verbali del Coordinamento istituzionale, è stato praticamente nullo.

Le linee programmatiche dell’Amministrazione Fai, approvate il 9 giugno 2005, non contengono alcun accenno a questa gestione associata delle politiche sociali.

Se, infine, consideriamo che il responsabile politico del disastroso passato è lo stesso a cui oggi è stata affidata la delega dei servizi sociali, cioè l’assessore Maurizio Spagnolo, e se si considera che nessuna garanzia per il futuro è offerta dall’attuale amministrazione per la gestione del piano perché quasi tutti i consiglieri (in primis il Sindaco) non conoscono e non hanno consapevolezza attiva delle novità che il piano comporta, si capisce perché la delibera è stata approvata con i soli voti della maggioranza, i cui 13 consiglieri nel dibattito non hanno detto una sola parola. Non sapevano cosa dire e, sembrava, non capivano quello che si diceva da parte della minoranza.

Per la fretta e per motivi tecnici (una mancata approvazione entro il 30 giugno avrebbe comportato la perdita di ulteriori finanziamenti) non è stato possibile dare nessun contributo migliorativo alla delibera. Prendere o lasciare!

La maggioranza, prima di alzare la mano con fare veloce, al dibattito e all’approfondimento ha risposto con il silenzio più assordante. La minoranza, compatta, si è astenuta.

Il clima in consiglio è molto pesante.  

A. Greco

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