A cura di
Antonio
MANIGLIO
consigliere regionale dei
Democratici di Sinistra
Vicepresidente Comm. Attività Produttive
Bollettino n.3/2004
23 marzo 2004
2. Impianti fotovoltaici: scorrimento
graduatoria comuni.
Sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 26 del 4 marzo u.s. è
stata pubblicata la graduatoria relativa al programma regionale per la
realizzazione di impianti fotovoltaici. Si è proceduto, in sostanza, a
finanziare quei progetti ammessi ma non finanziati per insufficienza di
risorse. In questo secondo elenco sono rientrati i comuni di
Corigliano, Tuglie, Soleto, Seclì, Arnesano, Leverano, Specchia e
Maglie.
3. Oncologico: a Bari un nuovo centro
d’eccellenza, a Lecce un nastro da tagliare.
“Sulla salute dei cittadini non si fanno passerelle. Per questo Fitto
sbaglia a presentare come un evento straordinario l’apertura, oggi,
marzo 2004, di un “normalissimo” reparto di oncologia al “Fazzi” di
Lecce.
La possibilità di curare i tumori non dipende dal numero dei posti letto
ma dalla capacità di organizzare un sistema che sia in grado di
prevenire, di fare diagnosi esatte, di curare in modo efficace il male.
Un sistema a rete che, utilizzando le migliori energie che anche a Lecce
sono in trincea da anni, interagisca con altre strutture sanitarie di
eccellenza.
Ecco perché nelle settimane scorse abbiamo proposto l’attivazione a
Lecce di un vero e proprio centro oncologico jonico-salentino, altamente
specializzato, in grado di fare anche ricerca in collegamento con il
sistema universitario pugliese.
Tale proposta nasce dal fatto che la Provincia di Lecce, come è
documento dai dati dall’osservatorio epidemiologico regionale, continua
a segnare le percentuale più alti per le patologie tumorali in Puglia.
Se a questi aggiungiamo i dati che riguardano anche le province di
Brindisi e Taranto emerge con nettezza che il Salento nel suo complesso
è un’area ad alta rischio e che in questa area andava localizzato un
centro oncologico interprovinciale.
La scelta di Fitto, al contrario, è andata in direzione opposta. Proprio
nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato il protocollo con Sirchia
che prevede l’attivazione a Bari, in tre anni, per una spesa di 49
milioni di euro, di un polo oncologico d’eccellenza. Dopo San Giovanni
Rotondo si punta su Bari. Altro che venti posti letto in più!
Questa è la
realtà dei fatti. E il luccichio di qualche nuovo macchinario non
cancella la realtà di una sanità che non funziona. Ancora oggi ci
vogliono quattro mesi per una radioterapia al “Fazzi” o sei mesi per
una risonanza magnetica e per una visita cardiologia; la sanità
pugliese è prenotare una mammografia a un anno di distanza (altro che
prevenzione!).
Per questo, a quasi due anni dall’entrata in vigore del piano di
riordino ospedaliero, sarebbe quanto mai utile fare una verifica sullo
stato della sanità in Puglia e sul diritto alla salute dei pugliesi. Ma
Fitto, ormai entrato nell’ottica di candidato alle prossime europee,
dopo aver tagliato posti letto, servizi e reparti taglia nastri. Lui
sarà contento, non altrettanto lo sono i pugliesi che si barcamenano tra
disservizi e ticket introdotti dal centrodestra pugliese.
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