Stato giuridico degli insegnanti di
religione
Disegno di
Legge
19 luglio 2000: approvato il disegno di legge
sullo stato giuridico dei docenti di religione.
Ad assistere i lavori dai parlamentari
anche oggi soltanto i rappresentati dello Snadir (prof. Pasquale Troìa, prof.
Edoardo Basile, prof.ssa Maria Rosa Incontrera, prof. Giuseppe Pace, prof.ssa
Anna Spatola).
Il maxi
emendamento a firma dei Popolari, dei DS, dei I Democratici, di R.I., del
Centro Riformatori e della SVP prevedono anche in sede di prima applicazione la
laurea statale per partecipare al concorso ordinario per esami e titoli al fine
di poter essere immessi in ruolo.
E' chiaro che nascondersi dietro il dito
del riconoscimento della licenza in teologia come laurea statale non
risolverebbe il problema.
Infatti, come recita il comma 4
dell'art. 5 del bando
di concorso per titoli ed esami della scuola secondaria di 1° e 2° grado la
laurea in teologia o in altre discipline ecclesiastiche è utile per partecipare
ai concorsi dove è richiesta la laurea in lettere e filosofia, ma viene concessa
l'abilitazione soltanto per insegnare nelle scuole dipendenti dall'autorità
ecclesiastica.
Chiaramente i colleghi di scuole materna ed elementare non
dormono sonni tranquilli.
Infatti i tantissimi colleghi senza laurea, ma in
possesso del titoli di Magistero, potranno partecipare al concorso per la scuola
elementare e materna, andando così ad incrementare il numero dei partecipanti
(=minore possibilità di superare il concorso).
L'iter parlamentare è solo all'inizio.
Il disegno di legge deve
ora passare all'esame della Commissione istruzione della Camera e poi
dell'assemblea della Camera. Successivamente tornerà al Senato per la definitiva
approvazione. In sede di discussione alla Camera sarà possibile proporre
emendamenti che eliminino l'ingiusta richiesta della laurea statale. Se questo
non bastasse ricorreremo alla Corte
Costituzionale. (dallo snadir)