Intervista a Realino Mazzotta su Elisa Springer
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da: M. Realino Mazzotta, 02 febbraio 2002
Veglieonline:
M.
Mazzotta: Devo ammettere che
la lettura di quelle straordinarie pagine avevano suscitato in me
un'emozione ancora più grande di quella che provai dopo la conoscenza
di "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Un'emozione
che divenne incontrollabile il giorno della conoscenza di Elisa. La Sua casa, nel
centro storico di Manduria, le foto della Sua famiglia distrutta
dall'Olocausto, il Suo viso angelico e rassegnato mi avevano portato
indietro nel tempo, descritto minuziosamente nel libro. La Vienna della
"Notte dei cristalli" mi fu raccontata direttamente da colei
che oggi è considerata la testimone vivente più importante di quelle
orrende pagine della storia del novecento.
Avevamo familiarizzato subito, anche con il figlio Silvio, un medico e
ricercatore accanito presso gli archivi e i centri di documentazione
polacchi e tedeschi degli esperimenti e dei mezzi di tortura usati dalle
famigerate SS hitleriane. Elisa Springer mi
fece vedere le foto degli incontri personali che aveva avuto con
Giovanni Paolo II, con la moglie del premier israeliano assassinato
Rabin, con i Presidenti delle Repubbliche di vari Stati ed eminenti
rappresentanti del mondo della cultura. Ricordava Elisa, con
le lacrime agli occhi, quand'era ancora bambina e si teneva per mano al
nonno Elkan che le canticchiava un suo nuovo walzer appena composto,
chiedendole se le piaceva. Si allontanò per un
attimo e ritornò con una cartella contenente i manoscritti.
Onorato dall'inaspettato privilegio, mentre sfogliavo delicatamente
quelle pagine, sentivo vibrare dentro di me quelle note di una Vienna
asburgica, antica e nostalgica ma, nello stesso tempo, il dolore di
Bauer e di tutti quegli artisti ingiustamente e barbaramente
assassinati. Accolsi,
naturalmente, con grande entusiasmo la richiesta della signora Springer
e feci mio l'impegno di poter realizzare un concerto in memoria di Suo
nonno e di tutte le vittime dell'olocausto. Il nove maggio dello
stesso anno, grazie all'impegno dell'Amministrazione Provinciale di
Lecce, si tenne presso il teatro Politeama Greco quel Concerto per la
pace eseguito dall'Orchestra Sinfonica della Provincia, attualmente
Fondazione ICO "T.Schipa", presentato da Corrado Augias e
ripreso da RAI Due in presenza dell'ambasciatore d'Austria e di numerose
autorità italiane ed ebraiche. Dopo oltre vent'anni
di professione artistica quella è stata la prima volta che provai
un'emozione unica ed irripetibile dirigendo quei due walzer di Bauer
seguiti dalla Settima Sinfonia di Beethoven e da due mie modeste
composizioni per voci liriche ed orchestra su versi di Primo Levi -
tratti da "Se questo è un uomo" - e di Silvio Sammarco
Springer, scritti durante una visita al campo di Auschwitz e dedicati
alla madre sopravvissuta. Oggi Elisa, dopo la
morte del figlio Silvio, continua a percorrere in lungo ed in largo
l'Italia e l'Europa, ad ottantacinque anni compiuti, partecipando a
conferenze e convegni, ricevendo premi e riconoscimenti internazionali:
l'ultimo è quello consegnatole a Saint Vincent dalla principessa
Gabriella di Savoia come "Donna dell'anno 2001". |