Testimonianza di Serena Bruno
di Serena Bruno
Buonasera,
sono
Serena, una volontaria dell'associazione"Enrica Rizzo",nonché amica
della persona meravigliosa grazie alla quale ci troviamo qui riuniti oggi, Enrica
appunto.
Sono
già trascorsi tre anni da quando in un giorno di luglio ricevetti una
telefonata che avrebbe potuto cambiare la mia vita e dare un senso,una speranza
sicuramente,a quella di qualcun altro. Già da molti anni sentivo forte la
vocazione di offrire una parte di me,che non era solo una parte fisica,organica
ma che andava ben oltre, per essere d'aiuto e contribuire,anch'io,nel mio
piccolo,a sconfiggere una malattia tremenda,ma non invincibile,qual è la
leucemia. Quando insieme ad altri amici fui in grado di realizzare il desiderio
di essere donatrice di midollo osseo,ero a conoscenza che in qualsiasi momento,
da allora in poi,sarei potuta essere chiamata a donare,era un sogno
fortemente sentito e motivato per quanto in tutta sincerità, mi sembrasse un
qualcosa di molto lontano e improbabile.
Fui
contattata dal dr. Favoino, del centro immunotrasfusionale del policlinico di
Bari, perché dopo varie ricerche,a mezzo del registro internazionale di donatori
di midollo, in cui fui iscritta al momento della tipizzazione,era stata
riscontrata una iniziale compatibilità con un giovane malato di leucemia.
Ricordo
ancora la grande gioia, le emozioni,che quella notizia mi suscitarono e
l'incredulità di quanto stava accadendo. Andai a Bari pochi giorni dopo
aver sentito il dr. Favoino per il secondo prelievo, e di lì ad un anno per un
terzo,di ulteriore compatibilità . Mi dissero che in caso di accertamenti
positivi, sarei stata chiamata per la donazione effettiva, purtroppo, invece da
quel giorno non ricevetti più alcuna comunicazione e devo dire che per questo
sono rimasta profondamente rammaricata e delusa.
Molti
interrogativi hanno affollato la mia mente, soprattutto mi sono chiesta come mai
è così difficile trovare la compatibilità definitiva anche una volta arrivati
al terzo stadio del processo di donazione, come mai malgrado le esortazioni e
l'assenza di pericoli,sono così pochi i donatori di midollo.
Basterebbe
l'impegno e la dedizione di tutti per salvare qualcuno che non ha la fortuna di
poter vivere la vita fino in fondo, donando una parte di noi stessi, senza
compromettere comunque la nostra salute.
Amare e aiutare il prossimo è un privilegio e un dovere che ti regala una gioia immensa e indescrivibile, diversa dai piaceri più frivoli, che puoi provare solo donando con il cuore.
Facciamolo
tutti!