a torrelapillo e in alcune zone limitrofe: 
allarme-acqua, altri pozzi inquinati

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da: Gazzetta del Mezzogiorno, 04 settembre 2002 * "Gazzetta"

 

Torre Lapillo
Preoccupazione per i risultati dei prelievi eseguiti in ristoranti e villaggi turistici della zona che va da Porto Cesareo a Gallipoli
Allarme-acqua, altri pozzi inquinati
Dal sottosuolo sgorgano coliformi fecali 
e in un caso pure il batterio della cancrena

TORRE LAPILLO. I risultati delle analisi hanno confermato i sospetti: le acque del sottosuolo lungo le coste dello Ionio sono a rischio inquinamento. Stando ai risultati delle indagini microbiotossicologiche effettuate dai laboratori del Presidio multizonale di prevenzione della Asl Lecce 1 su alcuni campioni di acqua prelevati in esercizi di ristorazione e di attività turistico-ricreativa della zona di Porto Cesareo, di Torre Lapillo e in parte anche di Gallipoli, non c'è da stare tranquilli.
A distanza di 72 ore dal prelievo - riferimento temporale che prescrive la legge - i risultati hanno confermato la presenza di coliformi totali, streptococchi ed «escherichia coli». Erano nei campioni di acqua prelevati da un pozzo artesiano di un noto villaggio turistico di Porto Cesareo, dal pozzo di un ristorante a nord di Torre Lapillo e in un camping nei pressi di Gallipoli.
Gli ispettori della Asl hanno prelevato acqua anche dalle cisterne delle abitazioni di due privati cittadini a Torre Lapillo, ma in questo caso è risultata conforme. Nella norma pure le acque prelevate dalla rete dell'Acquedotto che alimenta un villaggio agrituristico alle porte di Gallipoli e un camping nei pressi di Rivabella. Buona anche l'acqua di un pozzo artesiano in località Riva degli Angeli, dove la distribuzione è assicurata da un impianto trattato con il processo dell'osmosi inversa. In tutti i casi, la ricerca della salmonella ha dato esiti negativi. Particolare preoccupazione, però, suscita la presenza, nell'acqua di un villaggio turistico di Porto Cesareo, la presenza di oltre 400 «pseudomonas aeruginosa», una varietà di batterio comunemente noto col nome di «piocianeo», responsabile del pus e delle cancrene nell'uomo. Nell'acqua che sgorga dai rubinetti di un ristorante a nord di Torre Lapillo, invece, è rilevante la presenza di una forte carica batterica: 300 colonie di Agar a 37 ùC e 25 a 20 ùC.
Una buona notizia ha riguardato invece l'assenza di inquinanti nell'acqua dei pozzi degli altri due villaggi turistici a nord di Torre Lapillo. La maggior parte dei villeggianti che si erano presentati al pronto soccorso proveniva proprio da questi due insediamenti. «In ogni caso è bene ribadire - fanno sapere gli esperti della Asl - che l'acqua di uno di questi pozzi, anche se nella norma, non è potabile a causa dell'eccessiva presenza di ferro». Intanto continuano i controlli degli ispettori dell'Igiene pubblica, del distretto di Copertino, che in questi giorni hanno puntato l'attenzione sulle autobotti che trasportano e distribuiscono acqua potabile e comunque destinata al consumo umano.
Molti di questi, stando a quanto dichiarato da qualcuno di loro, si approvvigionano dai pozzi artesiani, una pratica vietata e pericolosa dal momento che la legge sull'emungimento delle acque dai pozzi ne vieta esplicitamente la destinazione al consumo umano.
E adesso c'è chi parla di auspicabile intervento dei carabinieri del Nas.
Cesare Mazzotta