torre lapillo: tutto ok

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da: Gazzetta del Mezzogiorno, 24 giugno 2002 * "Gazzetta"

 
Torre Lapillo
Non c'è più traccia della tossinfezione alimentare che nei giorni scorsi ha colpito decine di persone
Tutto ok, ma i controlli restano
Sotto osservazione strutture ricettive ed abitazioni private

Tossinfezione alimentare? Ormai soltanto un ricordo ma i controlli non si fermano; anzi, vengono estesi a strutture fino ad ora non interessate dal fenomeno.
Gli episodi di tossinfezione alimentare segnalati nei giorni scorsi nella zona di Torre Lapillo, dunque, sono del tutto scomparsi. E non è escluso che si sia trattato - affermano gli esperti - di normale routine stagionale, ingigantita dall'emotività di qualche operatore sanitario che ha attribuito subito le cause all'inquinamento di pozzi e reti idriche della zona. Dopo i risultati tranquillizzanti che hanno accertato l'assenza di inquinanti nell'acqua prelevata da due pozzi delle strutture ricettive a nord di Torre Lapillo, il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce e gli stessi amministratori del comune di Porto Cesareo hanno comunque esteso i controlli ad altre strutture e ad alcune abitazioni private. «In questa materia non c'è niente di scontato - spiega Alberto Fedele, responsabile dell'Igiene pubblica della Asl Lecce/1 - anche se le indagini epidemilogiche che stiamo conducendo ci portano verso conclusioni molto meno preoccupanti di quello che poteva sembrare in un primo momento; vogliamo essere certi che le principali regole vengano rispettate da tutti». Così, nei giorni scorsi, a puro titolo preventivo e senza che vi sia stato nessun episodio, sono stati prelevati campioni di acqua dalle cisterne di due abitazioni private di Torre Lapillo; da un pozzo artesiano in un noto villaggio turistico di Porto Cesareo; dalla rete idrica di un ristorante-pizzeria nel centro cittadino e dal pozzo di un altrettanto noto villaggio per vacanze, all'estremo nord della costa ionica. Gli ispettori sanitari si sono spostati anche nel territorio di Gallipoli e hanno prelevato l'acqua delle tubazioni dell'Acquedotto, da un Centro agrituristico in località Torre Sabea, dove lo stesso titolare ogni dieci giorni fa eseguire le analisi dell'acqua a sue spese. Ancora a Gallipoli, sono stati imbottigliati e portati al Pmp campioni di acqua della rete idrica pubblica, di un noto camping e di una struttura ricettiva di Rivabella.
Nel pomeriggio di ieri il sindaco di Porto Cesareo, Luigi Fanizza, ha costituito un tavolo tecnico per fare il punto e il monitoraggio della situazione e per cercare di capire come muoversi anche per il futuro. «Oltre ai medici dell'Igiene publica e degli alimenti della Asl, ho invitato anche il Genio civile, i Vigili urbani e l'Ufficio tecnico - riferisce il primo cittadino - vogliamo capire, insieme, cosa può essere accaduto». Sembra però che dal Genio civile hanno fatto sapere che la questione non è di loro competenza. «Da parte nostra stiamo procedendo a un'indagine epidemiologica, sulla base dei pochi dati acquisiti al Pronto soccorso - spiega Alberto Fedele - stiamo vagliando sesso, età, provenienza e dichiarazioni rilasciate. Se i soggetti colpiti sono bambini, per esempio, si può ricercare la causa nell'eventuale consumo di gelati; mentre se si tratta di adulti, magari scopriamo che tutti hanno consumato frutti di mare. In questi casi - osserva il medico - è possibile che si siano enfatizzati alcuni aspetti. Il fenomeno è stato circoscritto a pochi giorni di massimo afflusso turistico; giorni durante i quali si registra sempre un abbassamento della soglia delle corrette abitudini alimentari. Aspettiamo però i risultati delle altre analisi, che saranno pronti nei prossimi giorni».
Cesare Mazzotta