"Terza farmacia a Veglie"

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del prof. Antonio Greco

 «Terza farmacia? La giunta di centrodestra è...confusa»

L'ex sindaco Greco risponde alle critiche di Catamo

VEGLIE - «Sulla terza farmacia l'amministrazione si è "incartata"».

Botta e risposta al fulmicotone fra l'ex sindaco, Antonio Greco, e l'assessore dell'amministrazione di centro-destra del comune di Veglie, Lorenzo Catamo, a proposito dell'apertura della terza farmacia in città. Greco non risparmia critiche alle dichiarazioni di Catamo, apparse ieri sulla Gazzetta di Lecce, nella quali accusava chi, a suo dire, «sta già cavalcando la tigre della strumentalizzazione politica» di una situazione, ha aggiunto, «da noi non creata, ma che da noi sarà risolta nella più assoluta legalità». Ma Greco non ci sta ad essere tirato in ballo e replica così:

«Non passa giorno che l'amministrazione Sabato, Carlà, Catamo, davanti a una difficoltà, un problema, un intoppo amministrativo, non manifesti il pessimo vizio di gettare la colpa sul passato e sulla opposizione». «Ora siamo al ridicolo - sbotta l'ex primo cittadino - sulla questione della terza farmacia a Veglie l'opposizione avrebbe colpe non solo per il passato ma anche per il futuro e per ciò che l'assessore prevede che questa farà».

Secondo Greco, l'attuale amministrazione si è «incartata» fino al punto che - in seguito agli atti adottati dall'attuale sindaco, dopo il provvedimento di sospensiva al Tar - è stato nominato dallo stesso primo cittadino il commissario ad acta per la istituzione della terza farmacia, nella persona del direttore generale del comune di Lecce.

«In un mese - osserva ancora Antonio Greco - l'amministrazione prima ha detto "no" ed ora sarà costretta a dire di "sì". Ecco perché l'assessore getta le mani avanti per nascondere l'ennesimo "papocchio" amministrativo».

E, sempre a proposito delle dichiarazioni di Catamo, Greco sottolinea che «bene ha fatto l'assessore a precisare che non è identità personale tra il sindaco, il professore Antonio Greco e il dottore Carlà».  «Ma non si tratta solo di diversità personale - conclude - vi è anche una diversità amministrativa sul problema per il quale ho sempre avuto una posizione chiara: avrei concesso la terza farmacia in gestione provvisoria in presenza di indicazioni in tal senso di un organo superiore, per motivi che più volte ho spiegato nelle sedi competenti».

Gazzetta del Mezzogiorno, venerdì 9 febbraio 2001