Non accettiamo processi alle intenzioni, da nessuno
dalla Gazzetta del Mezzogiorno, del 30 marzo 2001
L'assessore Lorenzo Catamo
replica ad Antonio Greco
a proposito della decisione di spostare le antenne fuori dalla città
E' polemica tra maggioranza e opposizione sull'inquinamento prodotto dalle onde elettromagnetiche
VEGLIE - Il Comune ha deciso di far spostare le antenne dal centro abitato: tutti sono d'accordo, ma lo scontro tra le forze politiche è comunque inevitabile.
La polemica, anzi, si «arroventa»
e, dopo le dure dichiarazioni di Antonio
Greco, esponente dell'opposizione di
centrosinistra e sindaco di Veglie dal 1993 al 1999, la maggioranza replica con
determinazione.
Greco, a proposito del nuovo regolamento sui campi elettromagnetici, nei giorni
scorsi ha affermato, fra l'altro, che «gli amministratori devono ora dimostrare
di essere affidabili, di voler far rispettare il regolamento e di saperlo
attuare».
«Il professore Antonio Greco - dice l'assessore agli Affari generali Lorenzo Catamo - dimostra di avere la memoria corta quando interviene per lanciare insinuazioni sulla effettiva attuazione del regolamento riguardante l'inquinamento da elettrosmog».
«Infatti, l'ex sindaco -
continua Catamo - fa il processo alle intenzioni alludendo a possibili
interventi di «poteri forti» o alla ricerca di facile consenso».
A tal proposito, Greco ha detto esattamente: «La tutela della salute pubblica
non può conoscere tentennamenti o, peggio, cedimenti nei confronti dei
"poteri forti" e della ricerca, a qualsiasi costo, del consenso».
«A parte la considerazione - ribatte Catamo - che il dibattito sull'elettrosmog
non consente vantaggi elettorali, perché la materia riguarda la salute di tutti
senza distinzione di colore politico, vale la pena ricordare che, circa tre anni
fa, l'atteggiamento di Greco era ben diverso».
«Il sottoscritto - spiega l'assessore - in qualità di capogruppo di An e
dell'opposizione, presentò un'interrogazione proprio in materia di inquinamento
da elettrosmog a proposito dell'antenna Tim già installata a Veglie». «L'allora
sindaco - aggiunge - rispose in maniera evasiva e quasi irridente dicendo che
sarebbe intervenuto in seguito all'approvazione della legge».
Catamo sostiene, inoltre, che Greco ha tollerato, sino alla fine del suo mandato
di sindaco, l'esistenza dell'antenna Tim e dell'antenna di una radio privata «senza
preoccuparsi della salute dei vegliesi».
«Ora - conclude l'assessore - dopo l'approvazione del regolamento voluto
dall'attuale maggioranza, Greco fa il processo alle intenzioni e altre persone
del suo ambiente politico lanciano tardive raccolte di firme contro le antenne
di telefonia mobile».
Rosario Faggiano