Poteri forti contro la circonvallazione

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dalla  Gazzetta del Mezzogiorno, del 17 maggio 2001 - 
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Interviene l'ex sindaco Antonio Greco a nome del suo gruppo consiliare
«Poteri forti contro la circonvallazione»
E' polemica attorno alla cava che si trova sul tracciato della nuova strada
«Perché la Provincia non tiene conto del Consiglio di Stato?»

«Noi vogliamo solo che la circonvallazione si faccia secondo il tracciato stabilito. E' un'opera utile alla città, ma più passa il tempo e più diventa chiara la volontà di pochissimi soggetti "forti" di ingarbugliare la situazione. Perché solo mischiando le carte si raggiunge l'obiettivo di non fare più la circonvallazione, almeno nel tratto che va da via Salice a via Bosco».

Antonio Greco, ex sindaco di Veglie ed attuale consigliere di opposizione, non ha dubbi su questo, né lui né i suoi colleghi Alessandro Aprile, Mario Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Giovanni Parente.

Il riferimento, diciamolo, è alla controversia tra la Provincia e la ditta Panarese, proprietaria di una cava che si trova proprio sul tracciato della nuova strada e che rischia di farne allungare i tempi e i costi di realizzazione. Il braccio di ferro giudiziario tra questa ditta, la Provincia e il Comune già da tempo è finito a vantaggio di quest'ultimi,

 «eppure», lamenta Greco a nome anche degli altri consiglieri, «ancora oggi l'assessore provinciale Mario Mangione dice sulla Gazzetta di Lecce ciò che da tempo si vocifera e cioè che "bisogna comportarsi come un buon padre di famiglia" e che " oggettivamente oggi è mutato lo stato dei luoghi" e che sta valutando "ogni aspetto giuridico e, soprattutto, economico delle varie ipotesi". Queste dichiarazioni - spiega l'ex sindaco - dimostrano quali siano le reali intenzioni dello stesso assessore, dei suoi collaboratori e di alcuni tecnici della Provincia».

 La posizione di Mangione ha molto allarmato i componenti del gruppo consiliare di centrosinistra perché la circonvallazione sarebbe stata voluta proprio da loro. A tal proposito, bisogna ricordare che nel 1995 la Pro loco di Veglie donò una prima progettazione della circonvallazione all'amministrazione comunale, all'epoca guidata da Greco e sostenuta da molti degli attuali rappresentanti dell'opposizione.

«Ad alcuni esponenti di Palazzo dei Celestini - continua Greco - che, anche in buona fede, vogliono dimenticare la esistenza di una decisione del Consiglio di Stato è spontaneo chiedere perché la Provincia ha fatto ricorso in appello se poi, anche vincendo, non se ne doveva servire?». Una domanda questa a cui nessuno finora ha voluto dare risposte.
«L'unica soluzione a questa impasse - dice ancora Greco - è la variante tecnica - non quella urbanistica - ed economica all'attuale progetto. Si dice - continua - che la più problematica è quella economica perché occorrono più soldi. Non si tiene conto però - spiega l'ex sindaco - che dopo la sentenza del Consiglio di Stato tutte le modifiche dello stato dei luoghi, fatte dopo l'approvazione del progetto da parte del Consiglio comunale di Veglie o, comunque, dopo la presa di possesso del 26 maggio 1999, sono state fatte responsabilmente e sono a carico economico di chi le ha realizzate incautamente. E la Provincia non può trascurare di fare questo discorso». Peraltro, a sostegno della tesi del gruppo consiliare di centrosinistra del Comune di Veglie, c'è la sentenza del Consiglio di Stato che dice: «Le tre particelle (quelle su cui deve passare la circonvallazione, n.d.r) all'estremità dell'area della cava non precludono l'uso stesso della cava».

A nulla serve, inoltre, l'autorizzazione avuta dalla ditta Panarese a continuare lo scavo «almeno nella parte interessata dal tracciato».
Per queste ragioni Greco e «compagni» sono arrivati al convincimento che l'amministrazione provinciale voglia, come dire, lavarsene le mani e prevedono che la circonvallazione non si farà per intero come progettata». «Noi - conclude Antonio Greco - crediamo sia un dovere di tutti, delle forze politiche locali, dei consiglieri provinciali del nostro collegio, impegnarsi per la sua realizzazione così come è stata progettata nel rispetto della sentenza del Consiglio di Stato».