Impegno comune per la realizzazione della circonvallazione
dal Gruppo
Consiliare Insieme per Veglie, del 17 maggio 2001
Articolo apparso sulla
Gazzetta del 17/05/01
E' passato più di un mese dalla nota che il 6 aprile alcuni consiglieri comunali hanno inviato al Presidente Ria senza che vi fosse un segno di risposta ai problemi da essa sollevati.
Più tempo passa, più fatti accadono (cfr. ulteriore ricorso del 30 marzo u.s. della Sig. Greco Sofia e la non costituzione del Comune di Veglie) e più diventa chiaro che una situazione, volutamente resa complessa da pochissimi soggetti "forti" a partire dal dicembre 1998, si voglia ingarbugliare di più perché solo mischiando le carte si raggiunge l'obiettivo di non fare più la circonvallazione, almeno nel tratto che va da via Salice a via Bosco.
Solo con una lettura attenta alle carte, con il ricorso a chi conosce i fatti del passato, a chi ha combattuto e vinto al Consiglio di Stato e, soprattutto, con la ferma volontà di far rispettare la legalità e di difendere il bene comune, si può scongiurare una simile iattura per Veglie ma anche per l'Amministrazione Provinciale.
Tentiamo, in sintesi, di fare un po' di chiarezza:
* La Provincia di Lecce ha lavorato insieme all'Amministrazione Comunale di Veglie fino al 22 novembre 1999 e al Commissario Prefettizio fino al 16 aprile 2000 e ottenuto grandi risultati per la realizzazione del progetto per una circonvallazione dell'abitato, con due importanti vittorie al Consiglio di Stato su due ricorsi, uno della ditta Panarese e l'altro della sig.ra Greco Concetta Sofia.
* La prima sentenza, la n. 6684 del 15 dicembre del 2000, ribaltava una sentenza del Tar di Lecce e dava ragione in tutto alla Provincia e al Comune che avevano fatto ricorso in appello nel gennaio 2000.
* Ad alcuni esponenti della Provincia che, anche in buona fede, vogliono dimenticare che c'è questa sentenza del Consiglio di Stato è spontaneo chiedere: perché la Provincia ha fatto ricorso in appello se poi, anche vincendo, non se ne doveva servire?
* Si dice che lo stato dei luoghi non è più ripristinabile e occorre, quindi, una variante urbanistica. Ma qualsiasi variante urbanistica all'attuale tracciato non può più essere approvata con la legge regionale n. 3/98, che è stata abrogata; e farla con la legge n.1/78 significa non fare più la circonvallazione per i tempi lunghissimi che un simile provvedimento comporta. Questo vale anche se si volesse fare una variante urbanistica che toccasse solo proprietà della ditta
Panarese. A maggior ragione poi se dovesse riguardare anche solo un proprietario non interessato dall'attuale tracciato.
* L'unica soluzione al problema, secondo noi, è una variante tecnica ed economica all'attuale progetto. Si dice che la più problematica è quella economica perché occorrono molti soldi. Non si tiene conto però che, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, tutte le modifiche dello stato dei luoghi, fatte dopo l'approvazione del progetto da parte del Comune di Veglie ai sensi della l.r. n. 3/98 il 12 novembre 98 (che imponeva il vincolo di pubblica utilità) o, comunque, dopo la presa di possesso del 26 maggio 1999, sono state fatte per responsabilità e sono a carico economico di chi le ha realizzate incautamente. E la Provincia non può trascurare di fare questo discorso.
* Anche l'autorizzazione all'ampliamento della cava dell'Ufficio minerario regionale concessa alla ditta Panarese con decreto del dic. 99 è inefficace, almeno per la parte di terreno che è interessata al tracciato della circonvallazione sia che ricada nella zona di vecchia concessione sia che ricada in quella ottenuta con l'ampliamento.
* I costi per la Provincia al fine di by-passare la cava vanno quindi quantificati tenendo conto dello stato dei luoghi del
novembre 1998 o al massimo del maggio 1999 e tenendo conto che il tracciato della circonvallazione riguarda
"tre particelle all'estremità dell'area della ditta ricorrente e che esso non preclude l'uso della
cava" (sentenza del C.d.S. del 15/12/2000, pag. 5).
Il silenzio dell'Amministrazione Provinciale su questa lettura, supportata da esperti giuristi, è un segnale che spinge verso un'unica previsione: la circonvallazione non si farà per intero come progettata.
A noi, che rappresentiamo quasi la metà della popolazione, interessa invece che la circonvallazione si faccia tutta e secondo il tracciato. Una tale richiesta non vuole danneggiare nessuno ma è l'unica che consenta di realizzare un'opera pubblica da tanto attesa dal paese e dal nord-ovest
Salento.
Il nostro appello è a tutte le forze politiche locali, ai consiglieri provinciali del nostro collegio - anche loro finora in silenzio su questo problema - e agli attuali amministratori comunali: la circonvallazione è un bene di tutti, è stata voluta e approvata all'unanimità
(cfr. delibere nn. 46/97, 64/97 e 74/98) dal Consiglio Comunale, ed è indispensabile per il futuro di Veglie. Pur nelle forme e nei modi che ciascuno riterrà più opportuni, l'impegno, con un intervento presso il Presidente Ria, per la sua realizzazione così come è stata progettata e nel rispetto della sentenza del Consiglio di Stato, è un dovere di tutti.
Veglie 15 maggio 2001
IL GRUPPO CONSILIARE DI INSIEME PER VEGLIE
(S. Aprile-M. Aprile-G. Cipolla-G. Cutrino-A. Greco-G. Parente)