Catamo
sulla vicenda della Materna «Rodari»
«Non abbiamo colpe»
«Il Comune ha fatto ciò che
gli è stato chiesto»
VEGLIE. «Muro contro muro
tra genitori e Comune? Ma quando mai!». Il vice sindaco Lorenzo Catamo
con delega ai Lavori pubblici precisa la posizione della sua
amministrazione sulla vicenda relativa alla terza A della scuola materna
«Gianni Rodari». La classe, ricordiamo, è stata spostata dalla vecchia
aula in una nuova che si trova sottoposta. Esigenza, ha spiegato la
direzione della scuola, dovuta al maggior numero di iscrizioni. I genitori
degli alunni, però, non hanno accettato la nuova soluzione e hanno
protestato in diversi modi.
Per questa ragione l'assessore ai Lavori pubblici ha voluto precisare che
i locali in cui sono stati destinati gli alunni della terza A sono
perfettamente agibili; che la stessa situazione è stata messa in atto nel
plesso speculare alla «Rodari» da dodici anni, senza che ci fosse
nessuna lamentela; che la protesta dei genitori, come da dichiarazione
verbalizzata nel corso del consiglio di circolo, era indirizza nei
confronti del dirigente scolastico e non nei confronti
dell'amministrazione. Al Comune, insomma, non è stata rivolta alcuna
critica e a Palazzo, pertanto, ritenevano che la vicenda dovesse ritenersi
conclusa, appunto nel contrasto tra la dirigenza della scuola e gli stessi
genitori.
«Di fronte a questi fatti - dice il vicesindaco - appare evidente il
tentativo maldestro di qualcuno di strumentalizzare e gonfiare una vicenda
per fini completamente differenti dall'interesse dei bambini che, va
detto, vanno in un'aula perfettamente agibile e non in una topaia».
«Per concludere e porre una parola definitiva sulla vicenda - aggiunge
l'assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Catamo - l'amministrazione comunale
non decide nulla a livello scolastico, non fa muro contro muro con i
genitori che l'hanno eletta e si limita, forse più del dovuto, a venire
incontro ai desideri della scuola ed alle esigenze degli scolari. E se gli
organi di dirigenza scolastica, e soltanto loro, vogliono cambiare idea, a
noi non importa assolutamente niente».
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