«Catamo tira fuori dal suo cilindro "magie"»

stampa - torna - chiudi...

da: Antonio Greco, 22 marzo 2002 * "Politica"

 

      Alla Gazzetta del Mezzogiorno

Con la replica irritata al Consigliere Regionale A. Maniglio, Lorenzo Catamo, assessore ai LL.PP. del Comune di Veglie, ha cercato di alzare un polverone politico-amministrativo, tirando dal suo cilindro alcune "magie", per nascondere e coprire le gravissime difficoltà in cui si trova l'amministrazione di centro-destra per il cosiddetto "canalone" e non solo.

Ha fatto apparire "l'analisi di sostenibilità ambientale nell'allegato cinque del progetto esecutivo"; sostiene che il progetto "è stato acquisito dall'assessorato regionale ai Lavori pubblici in data 18 gennaio 2002"; ha fatto scomparire per legge "il ripristino e l'utilizzazione delle vore".

L'assessore si guarda bene dal dire che la delibera di Giunta Comunale n. 56, con cui lui e altri cinque assessori il 14 aprile del 2001 hanno approvato il progetto preliminare e definitivo del "canalone", non contiene l'allegato numero cinque e quindi la sua approvazione; e si guarda bene dal dire che la nota della Regione Puglia del 12 novembre 2001, con cui si comunica che il progetto è stato ammesso a finanziamento, recita: "codesta Amministrazione entro sessanta giorni dalla ricezione della presente comunicazione, dovrà provvedere alla redazione ed approvazione del progetto esecutivo".

Non è colpa dell'opposizione né di Maniglio se la maggioranza di centro-destra non sa leggere le carte, che ha a disposizione dal 21 novembre, e ha provveduto solo a redigere il progetto e non ad approvarlo in variante. Non è colpa dell'opposizione se ha avviato il procedimento di approvazione del progetto esecutivo da parte del Consiglio Comunale solo il 12 febbraio, se lo ha adottato in seconda convocazione con otto voti il 15 febbraio e se, ancora ad oggi, non lo ha approvato. Non è colpa dell'opposizione se il 18 gennaio l'Amministrazione di Veglie ha portato a Bari (e non interessa nemmeno che simile affermazione non è documentata!) carta straccia anzicché un progetto approvato in variante. Non è colpa dell'opposizione se l'assessore Catamo vuol sostenere la "colossale" tesi che le storiche vore di Veglie non esistono più  perché una legge ne impedisce l'utilizzo.

L'assessore, però, non dice la cosa più importante, che i cittadini di Veglie, il Comitato contro il canalone e i 35 cittadini che hanno presentato le osservazioni, vogliono sapere: la maggioranza di centro-destra ritiene  ancora, come da lui stesso affermato sulla Gazzetta del 14 marzo, che "il problema del canalone esiste"? Quando l'Amministrazione inizierà "ad affrontarlo con serietà"?

Se la  risposta a queste domande è la polemica strumentale con Maniglio, stiamo davvero messi molto male.  

Lecce 22 marzo 2002
Il consigliere comunale
Antonio Greco