La circonvallazione di Veglie: Storia infinita
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dal: prof. Antonio Greco, 9 ottobre 2001 - 23 gennaio 2003 * "Politica"
Anche in riferimento all'articolo Politica & Cultura, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota.
Abbiamo i soldi non il progetto
La storia del progetto della circonvallazione di Veglie inizia nel lontano ottobre 1993. Dopo le elezioni del 6 giugno, la valanga di problemi che affliggevano un paese dinamico come Veglie sembrava dovesse sommergerci. Uno dei più drammatici era il problema del traffico. Punto nevralgico del traffico a Veglie è largo S.Vito, passaggio obbligato per auto e per Tir pesanti lungo la direttrice Salice-Leverano. L’unica soluzione per risolvere questo problema era una circonvallazione; altri provvedimenti erano solo palliativi.
Ci rivolgemmo all’Amministrazione Provinciale di Lecce pensando che fosse il soggetto a cui spettava realizzare un simile progetto. Il presidente Marcelli capì il problema ma ci diede una risposta un po’ strana: “Abbiamo i soldi per realizzare un’opera simile ma non siamo in grado di spenderli perché non abbiamo i progetti”. Prendemmo sul serio questa indicazione e trovammo un modo per trasmettere alla Provincia di Lecce una progetto di massima della circonvallazione. Fu fatto e pagato da soggetti privati, che prontamente risposero all’appello fatto da me. Il progetto fu trasmesso, per motivi amministrativi, a firma della Pro Loco di Veglie alla Giunta Provinciale il 16 febbraio 1995.
Dopo circa due anni, nonostante i continui solleciti, anche per vicende oggettive (votazioni provinciali, cambio di amministrazione e di Presidente) e per una lunga battaglia giuridica (la Provincia sosteneva che non era compito suo ma del Comune la realizzazione dell’opera; il Comune invece riuscì a dimostrare che la circonvallazione si inseriva nella provinciale Guagnano-Copertino e che perciò doveva essere la Provincia a realizzarla) solo il 31 dicembre 1996, la Giunta Provinciale, presieduta da Lorenzo Ria, diede un incarico a sette progettisti per redigere un progetto per la circonvallazione di Veglie.
I progettisti, sotto la direzione della Provincia, non tengono conto del progetto di massima inviato dal Comune e redigono un progetto del tutto nuovo.
Il progetto esecutivo
Il 20 agosto 1997 la Provincia trasmette al Comune di Veglie il progetto esecutivo redatto dai tecnici incaricati, per la adozione da parte del Consiglio Comunale (che avviene il 12 settembre 2001), per l’ampia pubblicizzazione durata sessanta giorni con manifesti e incontri pubblici nella sala consiliare, per le eventuali osservazioni al progetto (una di esse sarà accolta), per l’approvazione definitiva (il 24 novembre 1997) e per l’invio all’Ufficio Urbanistica della Regione al fine di ottenere l’approvazione della variante in quanto il progetto non ricalcava in gran parte la circonvallazione prevista dal Piano Regolatore Generale, redatto circa 20 anni prima e approvato nel 1988.
Il 18 dicembre 1997 il progetto risulta munito di tutti i pareri necessari, il 15 gennaio 1998 la Giunta Provinciale decide di finanziare l’opera con finanziamento POP 1994-2000 e chiede all’Assessorato ai Trasporti di Bari la devoluzione dei fondi della Casarano-Taviano alla circonvallazione di Veglie. La giunta Regionale approva la devoluzione il 20 maggio 1998.
Il 16 settembre 1998 la Giunta Provinciale bandisce la gara per lavori a base d’asta di £. 3.500.000 (la spesa complessiva per il progetto era di £. 4.999.990.000).
Partecipano numerose imprese e il 28 ottobre 1998 la gara è aggiudicata.
Mancava un ultimo atto amministrativo, l’approvazione della variante da parte dell’Ufficio Urbanistico Regionale. Ma essendo vigente la Legge Regionale n. 3/98, il Consiglio Comunale di Veglie il 12 novembre 1998 riapprova il progetto utilizzando la suddetta legge. Con quest’atto sembrava chiuso tutto il complesso iter procedurale. Con la cantierizzazione dell’opera, poi, non era utopistico pensare che sette km di strada potevano essere realizzati in un anno. Invece alla fine del 1998 iniziano i problemi.
La prima lite
Il primo contenzioso nasce contro la Provincia per aver sbagliato ad aggiudicare la gara. Il Tribunale amministrativo costringe la Provincia a revocare l’incarico alla ditta inizialmente aggiudicataria per assegnarlo ad una impresa diversa dalla prima. E questo non è indolore per le imprese locali e per tutta la vicenda.
Dopo la presa di possesso delle zone da parte della Provincia per la costruenda circonvallazione che interessa circa 250 proprietari, solo due di questi su 250 fanno ricorso al Tribunale amministrativo nel giugno 1999. Nel frattempo il 15 dicembre 1999 l’opera viene cantierizzata e iniziano i lavori.
Con le sentenze del Consiglio di Stato, che ha respinto entrambi i ricorsi, si poteva considerare chiuso il tormentato iter burocratico e quindi considerare realizzata l’opera. Invece non è così.
L’'ostacolo
della cava
Per brevità, prendiamo in considerazione solo il primo ricorso, quello della ditta Panarese, proprietaria di una cava che insiste sul tracciato della circonvallazione.
Il 25 giugno 1999 la ditta Panarese notifica alla Provincia di Lecce e al Comune di Veglie un ricorso contro il tracciato della circonvallazione basandolo su due argomenti:
la società Panarese è proprietaria, tra l’altro, di due particelle del foglio 21 in località Troali interessate al tracciato della circonvallazione. Per la particella n. 23 aveva ottenuto l’autorizzazione alla coltivazione a cava nel settembre 1990. Per l’ampliamento della cava, a cui era interessata anche la particella 25, aveva inoltrato istanza alla Regione Puglia il 3 febbraio 1997, la pubblicazione di essa all’Albo Pretorio del Comune di Veglie era avvenuta dal 10 ottobre al 25 ottobre 1997 (in coincidenza con l’approvazione del progetto della circonvallazione da parte del Consiglio Comunale), l’autorizzazione all’ampliamento da parte della Regione avviene il 18 ottobre 1999 ed è comunicata al Comune di Veglie il 28 dicembre 1999. Con la circonvallazione l’impresa si ritiene fortemente danneggiata, perciò dal gennaio 1998 coltiva a cava la particella n. 23 e dalla fine del dicembre 1999 anche la particella n. 25 in attesa dell’esito dei ricorsi addotti;
la ditta Panarese sostiene che non era a conoscenza del progetto e contesta la mancata comunicazione dell’avvio del procedimento, anche se ha partecipato alla gara per l’aggiudicazione dell’opera nell’ottobre 1998 e il suo rappresentante legale ha dichiarato di “essersi recato sul luogo dove devono eseguirsi i lavori, di aver preso conoscenza delle condizioni locali ed eventualmente delle cave e dei campioni, di tutte le circostanze generali e particolari che possono aver influito sulla determinazione dei prezzi e delle condizioni contrattuali e che possano influire sull’esecuzione dell’opera”.
Il Tar di Lecce sospende il provvedimento di presa di possesso da parte della Provincia delle zone di proprietà Panarese per la costruzione della circonvallazione, ma Comune di Veglie e Provincia di Lecce ricorrono in appello. La sentenza del Consiglio di Stato, che respingerà definitivamente il ricorso della ditta Panarese, si avrà il 15 dicembre 2000, quando la cava già ampliata sul tracciato della circonvallazione ne taglia un tratto di circa 150 metri.
Gli avvenimenti del 2000
L’anno 2000 per questo aspetto del procedimento è un anno drammatico.
Il Commissario Prefettizio avvia il ricorso in appello al Consiglio di Stato. Poi le elezioni amministrative del 16 aprile 2000. Il 16 maggio 2000 si tiene a Lecce una riunione tra il Sindaco Carlà ed esponenti dell’U.Tecnico e dell’avvocatura della Provincia, in cui si cercano i responsabili di tale situazione molto ingarbugliata dal punto di vista amministrativo e si cerca di trovare una soluzione alla cava con la variazione del tracciato per il prosieguo dei lavori. In quella sede “il Sindaco del Comune di Veglie si impegna ad adoperarsi per ottenere dai proprietari interessati (allo spostamento del tracciato) la cessione bonaria delle aree al fine di poter completare l’arteria stradale lungo un percorso alternativo”.
Inizia un lavoro di convincimento dei proprietari dei fondi limitrofi, ma il tentativo fallisce.
Le
proposte della Provincia
Nell’aprile 2001, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, l’Ufficio Tecnico della Provincia di Lecce conclude una Conferenza di servizio Istruttoria, a cui partecipa anche l’Amministrazione Comunale di Veglie, con “la definitiva enucleazione di tre alternative per la definizione del completamento dell’infrastruttura:
il superamento della cava Panarese, secondo la linea d’asse del tracciato originario, ma con differenti soluzioni tecniche. Infatti, per superare la cava esistente e il fronte di scavo determinatosi nel periodo intercorrente tra il pronunciamento del TAR e la definitiva decisione del Consiglio di Stato, la Direzione dei Lavori, su richiesta del Servizio Strade, ha formulato una serie di proposte tecniche (rilevato stradale con gradonature o con muri di sottoscarpa, rilevato con terre armate, viadotto a tre campate), sviluppando successivamente quella a minor costo, e definendo un preventivo di massima, per la realizzazione di un rilevato stradale gradinato, con una spesa di oltre L. 800 milioni (per lavori, IVA e spese tecniche). Da tale soluzione risultano però esclusi eventuali maggiori oneri per danni alle attività che si sviluppano a margine, che richiederebbero ingenti somme non previste nel quadro economico dell’opera finanziata con i fondi POP Puglia e non attualmente disponibili dall’Amministrazione Provinciale. Tale situazione, dunque, non può essere presa in considerazione per una immediata realizzazione, nell’ambito dell’appalto e dovrebbe essere prevista in un futuro piano delle OO.PP..
Realizzazione della variante di tracciato presentata dalla Provincia, (...) interferente con la fascia di rispetto della cava Panarese, ma rapidamente realizzabile con somme molto più contenute rispetto ad uno scavalco della cava” (aggirerebbe la cava con un nuovo tracciato che toccherebbe in parte la proprietà Panarese e in parte la strada comunale esistente);
Utilizzo, previo adeguamento, della viabilità comunale, anche con un miglioramento della stessa”.
Il verbale si conclude con il rinvio “per le decisioni delle alternative da adottare al competente Consiglio Comunale di Veglie (...) e fissa il termine del 31 maggio 2001”.
L’inerzia
del Comune di Veglie
Il Consiglio Comunale non è stato mai convocato per prendere una decisione in merito. La maggioranza non ha mai espresso, in questi mesi, una posizione ufficiale sulla vicenda.
La minoranza consiliare, invece, ha sostenuto che:
la circonvallazione si deve fare, tutta e secondo il tracciato approvato nel 1997 e nel rispetto della sentenza del Consiglio di Stato;
tale richiesta non vuole danneggiare nessuno né è contro l’impresa Panarese ma è l’unica che consenta di realizzare, anche in tempi ragionevoli, un’opera pubblica tanto attesa dal paese. Lo spostamento del tracciato, anche di un solo metro di terra, avrebbe comportato una conflittualità infinita e sarebbe stato ingiusto nei confronti degli altri 250 espropriati, che pure risultano danneggiati da un’opera pubblica;
la scelta, tra le tre ipotesi proposte dall’Ufficio Tecnico provinciale, cadeva, per la minoranza, sulla prima. Senza entrare nel merito delle scelte tecniche, si sosteneva la necessità di individuare una soluzione, non presente tra quelle indicate dalla prima ipotesi del verbale, che mettesse insieme la possibilità di continuare a coltivare la cava e il rispetto del tracciato originario.
La
soluzione definitiva e le eventuali responsabilità
All’inizio
di ottobre 2002 è stato reso inefficace l’ennesimo tentativo della ditta
Panarese di ottenere dal Consiglio di Stato una sospensiva del provvedimento
adottato dalla Provincia di Lecce per completare la circonvallazione del paese
con un ponte. Poi, con deliberazione della Giunta Provinciale del 21 ottobre
2002, è stato approvato il progetto esecutivo del ponte e del completamento
dell’importante opera.
Per Veglie sarà un
ottobre da ricordare.
Il
ponte-viadotto
Sarà realizzato un
ponte della larghezza complessiva di 10,50 ml, costituito da due corsie di
larghezza pari a 3,75 ml ciascuna e da banchine bitumate di larghezza pari a
1,50 ml.; è lungo circa 100 ml..
Il costo complessivo è
di Euro 2.324.057,00 di cui Euro 1.446.900,01 per lavori a base d’asta.
Abbiamo salutato e
detto grazie alla Provincia guidata da Lorenzo Ria per l’approvazione della
delibera con un manifesto dal titolo “FINALMENTE!”, che esprime il
sentimento di quasi tutti i vegliesi, che seguono passo passo il cammino
dell’opera e non vedono l’ora che sia completata.
Il
contenzioso
Il 4 aprile 2002
il Tribunale ha respinto la richiesta della ditta Panarese di annullare la
delibera con cui la Provincia di Lecce aveva approvato il progetto preliminare
di completamento della circonvallazione con un ponte. Il 2 agosto 2002 la Ditta
F.lli Panarese presenta ricorso in appello al Consiglio di Stato per
l’annullamento, previa sospensione dei suoi effetti, della sentenza
pronunciata dal Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce
Il Consiglio di Stato
non ha accolto la richiesta di sospensiva e ha rinviato ogni decisione
sull’appello a data da fissare. Il provvedimento di rinvio però è molto
importante perché se fosse stata accolta la richiesta di istanza cautelare
della Ditta questa avrebbe potuto proseguire nell’attività di coltivazione
della cava sulle particelle interessate dal tracciato della strada, rendendo
ancora più onerosa per la Provincia la realizzazione del ponte.
Allo stato, la
discussione e lo scontro giuridico hanno come punto più interessante il
seguente: la ditta Panarese sostiene che la costruzione del ponte non è
legittima; la Provincia, invece, non solo sostiene che il ponte è legittimo ed
è indispensabile per completare l’opera ma dovrà porre l’ulteriore
problema della eventuale esistenza di danni colpevoli cagionati dalla Ditta
Panarese nei confronti della Pubblica Amministrazione per la spesa in più che
questa è costretta a sostenere per ultimare la circonvallazione.
Un
Comitato
Siamo sicuri che
l’opera sarà completata. Ma fino a quando non vediamo il ponte non
possiamo abbassare la guardia.
E’ nato un COMITATO
PER LA CIRCONVALLAZIONE per seguire più da vicino l’iter amministrativo
(bando di gara, consegna dei lavori...scadenze amministrative) e per informare i
cittadini. Ha in cantiere alcune iniziative: pubblicare la storia della
circonvallazione dal 1994 alla sua conclusione; incontrare i responsabili degli
organi istituzionali, mantenere i rapporti con la stampa, curare dibattiti
informativi, sollecitare il controllo e vigilare sul rispetto dei tempi con
riferimento a tutti i soggetti coinvolti.
Rimane
un interrogativo importante a cui bisogna dare risposta:
Di chi sono le
responsabilità per quello che è accaduto? Di chi le responsabilità per il
tempo perso e per le spese in più?
Certamente non del
Consiglio Comunale che ha approvato il progetto due volte all’unanimità, con
tutti i pareri tecnici favorevoli. Prova definitiva per questa affermazione è
che il Consiglio di Stato ha dato ragione all’Amministrazione comunale e
Provinciale.
E’ dei progettisti?
E’ dell’impresa che ha scavato legittimamente dopo la sospensiva del Tar ma
a suo rischio fino alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato che
ovviamente ha valore retroattivo?
Non tocca a noi dare
una risposta a questi interrogativi.
A noi rimane solo
l’obbligo di vigilare perché l’opera si faccia, si faccia bene, nei tempi
stabiliti e secondo legge.
Veglie
23.01.03
N.B. Chiunque può richiedere gli atti amministrativi, è tutto documentato. Se qualcuno vuole richiedere le delibere può tranquillamente farlo (anche a Veglieonline), si tratta infatti di atti pubblici.