Greco: la questione "Padula Russa"... e non solo

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da: Antonio Greco, 20 aprile 2002 * "Politica"

 

      La replica di Catamo, vice-sindaco e assessore ai lavori pubblici del Comune di Veglie, era ampiamente prevista e secondo copione.

      Per aver scritto: "Infine, nella foga di rispondere a chi l'aveva invitato a far meglio il mestiere di assessore gli scappa una mezza verità: 'abbiamo fatto molto di più rispetto all'immediato passato...'. Per esempio, aggiungo io, l'Amministrazione di centro-destra ha asfaltato, con fondi pubblici, la strada denominata "Padula russa": effettivamente la passata amministrazione ciò non aveva fatto perché vietato dalla Legge. Ma il pudore del vice-Sindaco Catamo nel parlare di quest'opera dovrà essere superato per riferire non ai cittadini, che già sanno, ma a chi di dovere", Catamo mi accusa di essermi "inventato violazioni di legge" e "di gettare fango sulla sua persona".

     Non ho inventato nulla, perché ho affermato solo quello di cui sono certo, e cioè che non è stato possibile asfaltare quella strada in passato. Non è mio costume gettare fango su avversari politici né, in questo caso, ho affermato che Catamo ha violato la legge. Ho solo sostenuto che l'Amministrazione di centro-destra ha fatto quello che la passata amministrazione non ha fatto perché proibito dalla Legge.

     Chiariamo: i cinque consiglieri di "Insieme per Veglie", in data 27 marzo 2002, hanno presentato una interrogazione con risposta orale al Sindaco per avere informazioni circa la strada asfaltata dall'Amministrazione comunale denominata "Padula russa". Doveva essere iscritta, per regolamento, all'ordine del giorno della seduta successiva alla data di presentazione, cioè nel Consiglio comunale dell'8 aprile ma, senza alcuna motivazione, non è stata iscritta. Con certezza posso affermare che, nonostante le richieste e la volontà politica, dal 1993 al 1999 quella strada per motivi amministrativi ostativi non è stato possibile asfaltare. Cosa è cambiato nel dicembre del 2001? Non ce lo dice il Sindaco nelle sedi proprie, non ce lo dice Catamo, assessore ai Lavori Pubblici, anzi si sente infangato se si tira in ballo per questa vicenda. Allora chi deve chiarire?

     E' ben strano, però, che Catamo, assessore ai Lavori Pubblici, intervenga solo per difendere se stesso e non per chiarire una vicenda che ha coinvolto anche il Settore Lavori Pubblici con una determinazione n. 179 del 31.12.01 avente per oggetto: «approvazione verbale di gara 'sistemazione della strada comunale esterna Padula Russa'». Forse Catamo prende le distanze dai suoi colleghi di maggioranza e dal suo stesso ufficio?

     Infine, a Catamo ricordo che ha aperto lui la polemica sulla passata amministrazione. Io ho dovuto replicare ad accuse fumose e provocatorie. Ho sempre cercato di fare l'opposizione nelle sedi proprie e con i mezzi consentiti dalla Legge e dai regolamenti, assumendomi sempre le responsabilità di ciò che scrivo e affermo. E questo senza tirare in ballo il suo modo di fare opposizione nei confronti dell'amministrazione-Greco. Se questo non è più possibile o mal tollerato da chi amministra oggi Veglie, vuol dire che, pur mal volentieri, sono legittimato a fare l'opposizione ricorrendo, quando dal mio punto di vista ci sono gli estremi, alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti.

Prof. Antonio Greco