AL SIGNOR ACHILLE...
G. D'Elia * 16 dicembre 2004 * __Chiudimi_|x|__
Rispondo
al signor Achille
Rilancio commercio e turismo - Traffico - Rilancio servizi sociali - Cultura
- Randagismo - Verde pubblico - Valorizzazione risorse umane e professionali. In
alto e al primo posto: informatica come strumenti di trasparenza e
partecipazione cittadina. Non penso che si possa desiderare altro, non penso che
altre coalizioni possano proporre altro.
E' vero, non si può proporre altro, anzi, c'è tanto da fare con questo programma, ma le parole di Observator erano rivolte alla concretizzazione dei programmi elettorali, perché finora i programmi elettorali sono sempre stati presentati, ma poco è stato fatto. Mi rifiuto di sentirmi dire "Per non essere come Observator e D'Elia che non propongono poi nulla di fatto..." perché so che significa fare un programma elettorale.
Sono due
anni che, in una lista di sinistra, mi occupo di politica universitaria, e chi
conosce questa realtà, sa che significa rappresentare gli studenti
universitari.
Ho compilato i programmi elettorali delle cose fatte e di quello che vorremmo
fare, ma non nella forma proposta dalle nostre liste cittadine.
Dire:
"proponiamo il potenziamento degli strumenti didattici" sono
belle parole, ma dire: "ci occuperemo della guida di facoltà e del sito
internet in modo da inserire quello che serve agli studenti" è dire
altro.
Sarebbe un'innovazione se i programmi elettorali fossero più lunghi, ma più
calati nel contesto cittadino e, soprattutto, più dettagliatamente propositivi.
Sbandierare i principi in piazza e sui programmi elettorali è un metodo
populista e già conosciuto.
Promettere che si farà di tutto per fare qualcosa di concreto e di realizzabile
è una promessa più rischiosa, perché alle orecchie del cittadino sarebbe
considerato un progetto realizzabile concretamente.
E' diverso e i populisti lo sanno.
Sono d'accordo con Observator: siamo contro il
cattivo amministratore, non contro il cattivo democristiano o il cattivo
comunista. Nei piccoli comuni come il nostro non conta il partito, conta la
persona. Ecco perché la nostra imparzialità e autocritica si rivolge a
360gradi; certamente non contro Carlà, ma contro il sindaco. E la critica si
rivolge anche nei confronti dei candidati che offrono sottobanco favori in
cambio di voti, comprando gli ignari elettori che si sentirebbero non liberi di
scegliere.
Capisco la rabbia di Achille quando parla dei problemi concreti di Veglie, come la scuola media, ma il mio intervento è rivolto verso i metodi, dato che non conosco i problemi attuali di Veglie. Mi rivolgo al metodo utilizzato dai partiti populisti, che siano a destra o a sinistra.
Quindi non sono in possesso delle conoscenze per proporre qualcosa di concreto per i problemi del paese, ma so che non sceglierei di farmi rappresentare da chi non ha nessuna proposta, nessuna voglia di amministrare bene, ma tanta voglia di avere una poltrona.
Grazie
per l'attenzione.
Giovanni D'Elia