la piazza deturpata

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da: A. Simone, 01 gennaio 2004 * "Liberi Pensieri"

 

LA PIAZZA DETURPATA

 

Ci sono passato e ripassato. Ho attraversato la nostra piazza per capire se e in cosa è cambiata in meglio. Mi sono detto: aspetta a dare un giudizio. Guardala bene, vedrai che se hanno deciso un intervento simile, nel cuore di Veglie, si saranno consultati con esperti. Non si può certo cancellare un pezzo di storia del nostro paese senza prima ascoltare gente che di beni architettonici se ne intende. E così ho sgranato meglio gli occhi, ho fatto attenzione ai particolari. Ma nonostante il mio impegno vi era qualcosa di incomprensibile che mi sfuggiva,che mi rendeva quel luogo estraneo e, direi, assolutamente anonimo. La piazza non c´era più! Ecco cosa c´era (o meglio: cosa non c´era).

Al suo posto i nostri geniali amministratori hanno creato un´isola pedonale al servizio degli edifici posti su un solo lato. Una sorta di proiezione del marciapiede prospiciente il bar di fresca inaugurazione.

L´Amministrazione Comunale di Centro Destra sta dimostrando un vero talento estetico. Prima l´idea ossessiva di circondare il nostro paese di un fossato di cemento (il canalone), sventato (forse) grazie alla mobilitazione di tanti, forze politiche e privati cittadini, che hanno trovato soddisfazione anche in sede giudiziaria; poi il progetto, portato a termine tra la deprecabile disattenzione generale, di rifacimento della piazza: uno sfregio tanto grave quanto privo di senso perché non era il disegno architettonico della piazza che andava rifatto, quanto, al limite, le facciate degli edifici circostanti. Infine, l´idea di piazzare due obelischi all´ingresso di Veglie sulla strada per Novoli. 
L´effetto, specie la sera (come ha efficacemente notato il sig. L.F. in questa stessa rubrica) è tragicomico e porta istintivamente gli automobilisti a mollare la mano dal volante e toccare ferro da qualche parte. La cosa desta qualche comprensibile preoccupazione per la sicurezza stradale. Sarebbe il caso che da qui fino al termine del mandato l´Amministrazione non lasciasse ulteriori segni del proprio passaggio.

Antonio Simone