A GIOVANNI CAPUTO
L. Milanese * 17 marzo 2005 * __Chiudimi_|x|__
Mi vorrei addentrare anch'io, non avrei voluto farlo con questo clima politico, ma rispondere ed assecondare Giovanni Caputo mi preme, aldilà delle differenti idee politiche.
Caro
Giovanni, riconosco e disprezzo il girovagare da una lista all'altra
effettuato durante il cosiddetto periodo pre-elettorale o di formazione delle
liste. E' vero questa volta tutto è stato meschino e messo su un piatto di
oro per il buon parlare della gente. Ma il problema principale è stato che,
quasi tutti hanno impegnato le loro consultazioni senza guardare in faccia
l'ideale o il pensiero politico, giusto o sbagliato che sia.
Ed
in piccola parte sono stato coinvolto anche io nel calderone, in particolare
rimproverando il mio articolo uscito su fiamma tricolore a Natale, nel quale
attaccavo i dissidenti della vecchia amministrazione, interrogando loro
sull'operato concreto effettuato durante il mandato. Ma ad oggi ho ricevuto
solo critiche e nessuna risposta tangibile.
Ma
capisco anche, che la mia assenza da Veglie, porta a non incontrare le persone
e quindi nemmeno a parlarci, ma sfido che lo possano fare perché, loro, sono
in difetto. Mi basta e ci basta formulare un'unica domanda: Che hai fatto tu
durante il mandato...?
Alla muta risposta ribatto io e dico: Nulla,
hai solo cercato di accaparrare voti! Questa è la realtà caro Giovanni e tu
sai come vanno queste cose.
La
chiara prova del nove la stiamo vivendo ora! Tutte quelle persone sono lì, ma
perché? Perché, se non sono capaci?
Le
risposte non devo darle io, sai com'è!
Ed
è per questo che la cittadina vegliese o i volti nuovi, casti di qualsivoglia
radice politica, quale ad esempio può essere il Dott.Frisenda, se ne stia
zitta zitta nella sua tana a pensare, giustamente, al suo lavoro ed alla sua
famiglia.
E questo non è auspicabile! Abbiamo bisogno di cambiare, di avere gente preparata, volenterosa di fare gli interessi di tutti, a partire dai professionisti, per passare dagli imprenditori e finire ai contadini! Ma del resto un ruolo importante e decisivo lo fa l'ignoranza, il ceto medio basso vota e quindi si fa rappresentare da chi gli ha fatto il favore, ed è questo il male assoluto, il clientelismo, il modo di fare politica della vecchia DC, io ti do la pensione e tu mi dai il voto. Questo è quanto.
Guardandola
da un lato economico, anche io avendo una preparazione universitaria in
economia, lavorando per una società di revisione contabile a Bologna, mi
rendo conto ogni giorno dell'abisso economico che c'è. Qui ovunque trovi
aziende, le quali producono dal più banale componente, all'attrezzo di alta
ingegneria, ma tutti hanno saputo sfruttare le occasioni che gli sono state
offerte dallo Stato per poter sviluppare. Certo ogni mondo è paese... anche
qui..., ma almeno sviluppano!
Nel
nostro caro paese gli artigiani lavorano ancora nelle cantine delle proprie
abitazioni, perché nessuno gli ha dato l'opportunità di espandersi, di
sviluppare, nessuno!
Potrei immaginare una piccola - perché non abbiamo bisogno di opere faraoniche - zona per insediamenti produttivi, dove poter dare la possibilità all'artigiano di investire di assumere personale e di ingrandirsi. Se ciò non accade si finisce così, come mi pare stia accadendo da qualche anno, che i giovani come me diventino tutti dei professionisti ma senza mercato!
Un
altro punto caldo che vorrei toccare è la struttura fieristica, correggimi se
sbaglio Giovanni, ma ciò che è presente sono solo gli uffici. Se così è, ti
ammiro e riconosco all'amministrazione della quale facevi parte di averla
costruita, ma non capisco perché fare gli uffici prima dei capannoni per le
manifestazioni? E' un controsenso, era scontato che andasse nel libro delle
cattedrali nel deserto.
Io
non oso immaginare ciò che quella struttura potrebbe offrire alla nostra
comunità! Ed invece errore sopra errore, si cambia la destinazione d'uso e la
si porta ad uffici comunali, è assurdo!
Perché
non cercare un metodo, anche vendendo l'anima al diavolo, di cercare i
fondi per completarla e poi metter su una società di giovani con il
controllo del comune per poterla sfruttare?
Dobbiamo
ancora vedere per molto quelle schifo di fiere fatte all'Alaska?
Questi
sono i veri problemi della nostra bella Veglie, questo è ciò che manca per
innescare il meccanismo della ruota che gira. Non ci servono i giochini di
questi signori che, per prendere un voto e sedersi con quel bel sederone coi
baffi sulla poltrona, ti regalano anche... lasciamo perdere!
E
allora Giovanni aldilà delle idee politiche, una bella lista con uno scudo
contro le tentazioni, fatta di giovani, professionisti e imprenditori, nuovi,
che vogliano solo il bene della nostra cittadina sarà mai auspicabile?
Se
tu noti tutti i miei discorsi sono riassunti negli attuali programmi
elettorali, ma stai certo che nemmeno uno sarà messo in atto.
E
quindi dovremmo aspettare 5 anni per poterne riparlare o forse un anno gli
basta......e ci basta!
Con stima Lorenzo Milanese