La critica: coraggio di parlare
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da : Claudio Penna, 10 dicembre 2001 * "Liberi pensieri"
Voglio partire da quest'affermazione dell'assessore Catamo: "La critica è la più facile delle arti e non costa nulla parlar male di tutto e di tutti, senza portare alcun contributo concreto" per una mia personale riflessione, senza comunque entrare nel merito della questione cui la lettera si riferisce.
Non sono d'accordo sulle sue parole, la critica - quella seria, non le dicerie - non è un'arte facile, ma complessa e costa anche molto. E' l'attività del pensiero impegnata nell'interpretazione e nella valutazione di fatti o di documenti... o dello stesso funzionamento e contenuto dello spirito umano, dal punto di vista gnoseologico e morale. Così recita un buon dizionario. Lasciamo comunque stare citazioni varie.
La critica richiede il coraggio di parlare, di esporsi, di confrontare le proprie idee, di mettere a nudo su un tavolo le proprie opinioni alla mercè di tutti... senza paura di essere giudicato, "criticato", deriso o bersagliato. Si critica anche perché a volte il cuore sanguina e si vuole esternare il proprio rammarico, la propria impossibilità ad agire direttamente, la propria impotenza di fronte a fatti e situazione che toccherebbe - di diritto e di dovere - al altri rimediare.
Veglieonline da quando è nato ha ricevuto diversi messaggi di critica rivolti a vari esponenti politici: quasi nessuno di questi messaggi era firmato con il proprio nome e cognome, ma con uno pseudonimo; questo mette in evidenza la non-facilità "dell'arte della critica", anzi la paura di uscire allo scoperto e di poter dire il proprio pensiero; sarà anche giustificato questo, dal momento che, a volte, per lavorare, occorre tenersi buoni un po' tutti, destra e sinistra.
Io personalmente non mi sono mai rifiutato di dire il mio pensiero, firmandomi ovviamente Claudio Penna, quando ho sentito di dover dire la mia, di dover dire qualcosa su quanto succedeva o su quanto non succedeva perché omesso. Ho parlato del servizio mensa scolastica richiedendo che fosse istituita la commissione per il controllo: un legittimo e sacrosanto controllo (le ultime verifiche dei Nas a varie mense scolastiche hanno dimostrato che questa commissione ha dei precisi doveri e responsabilità, dal momento che diverse mense sono risultate fuori legge); abbiamo parlato del traffico soprattutto in relazione ai semafori che non si capisce con quale criterio vengano accesi o spenti; abbiamo parlato dei cani con le zecche che mi trovo sul davanzale di casa, di cani e di zecche che tranquillamente e indisturbati bivaccano sui gradini dell'entrata della scuola media e dell'infanzia, abbiamo parlato di queste e di altre diverse realtà. Spesso abbiamo anche proposto dei contributi - già l'avvisare che qualcosa non va è un grande contributo - ma tutto è rimasto com'era.
Dobbiamo darle atto che lei ha risposto ad una critica, mentre finora abbiamo "sentito" solo il totale silenzio da parte di altri interessati. Io, come cittadino, sento il dovere di parlare quando nella mia cittadina (alla quale sono affezionato e per la quale pago anche delle tasse!) vedo qualcosa che non va per il verso giusto. Dovremmo un po' tutti riuscire a dire tranquillamente la nostra, essere cittadini che non devono preoccuparsi di parlare per paura di perdere le grazie di qualcuno; cittadini che fanno il loro dovere e che occupano dei posti con responsabilità, preoccupandosi sempre della nostra piccola "cosa pubblica" che deve stare al primo posto.
Claudio Penna