GIUSTIZIA UMANA non uguale a DISEGNO DIVINO
Premetto che la Grottella è il luogo in cui io stessa ho richiamato a raccolta tutti quanti a pregare, per ritrovare il coraggio di vivere, dopo l'attentato dell'undici settembre alle torri gemelle. E che è proprio davanti alle immagini del monumento della Grottella, gentilmente inviatemi da Veglienews, che spesso mi raccolgo in meditazione.
Ho letto e riletto la cronaca di ABRIA sul processo svoltosi a carico degli imputati per la strage della Grottella. Dire che non comprendo il suo sfogo umano sarebbe un'immane bugia. Dire che non speravo in condanne esemplari sarebbe un'altra. Dire che non mi sono sentita vicina ai familiari delle vittime e ai superstiti, che mai dimenticheranno, sarebbe un'altra ancora.
Quello che non accetto è che Abria abbia scelto, per creare il suo articolo, di fare uso di Gesù Cristo, trasformandolo in un personaggio dalle scelte umane.
Cristo è "Il Redentore", il Dio fattosi uomo per guadagnare, offrendosi in sacrificio, la salvezza per tutti gli uomini. Un sacrificio che si rinnova sempre nella Santa Messa.
Un disegno d'amore. Un mistero.
Chi non ha fede, non si rivolge a Lui in preghiera. Chi ne possiede almeno un briciolo, è a questo disegno che si aggrappa per accettare la Croce, per ritrovare il coraggio di vivere, dopo ogni dolore, dopo ognuna delle tante tragedie .
Un disegno d'amore, l'essenza stessa dell'esistenza di Cristo. Che ce ne faremmo di un Cristo giustiziere, che, distrattamente, prima lascia che avvengano compiuti eccidi come quello della Grottella, senza inviare fulmini e saette a fermare quelle mani omicide e dopo, svegliato dalle preghiere, dalle richieste di giustizia umana, decide di agire e da quale parte stare?
E' stato celebrato un processo, vi è stata umana giustizia. Speriamo che tutti gli artefici della tragedia abbiano un'esemplare condanna, quella decretata dalle leggi e che la scontino tutta quanta. Hanno sbagliato devono rendere conto alla società.
La Giustizia Divina è un'altra cosa. A lei, per quel disegno d'amore, che resta sempre un mistero, possono attingere tutti gli uomini, per tendere alla Redenzione. Su questa non abbiamo diritto di parola.
Il dialogo fra una madre e il Cristo, poi, è una questione intima, personale, impossibile da decifrare. Come madre posso solo ipotizzare un "Signore, dove ho sbagliato? Punisci me!"
dania
|