LETTERA
AI DEMOCRATICI DI SINISTRA
DA UN SOCIALISTA DEMOCRATICO ITALIANO
Marcello Spedicato * 13 gennaio 2005 * __Chiudimi_|x|__ (politica)
Lettera ai Democratici di Sinistra da Un Socialista Democratico Italiano
Sempre esagerati i Democratici di Sinistra: disposti a sacrificare un povero agnello per festeggiare il ritorno nel centrosinistra dei Socialisti Democratici Italiani …. addirittura si preoccupano di come fare a non creare incidenti di percorso ai cugini socialisti, poi con la massima coerenza scrivono questa lettera sul Web…
Vogliono preparare una festa con l’agnello magari invitando anche la banda di Cocumola e poi parlano di ingiustificata longevità (spero solo politica) dei protagonisti presenti sulla scena …: è strano!
Comunque, considerata la vostra buona volontà e predisposizione, questa volta non faremo lo stesso errore della passate elezioni amministrative: mi impegno a farvi avere l’elenco degli iscritti allo S.D.I. così da esaminare insieme i nomi e scegliere quelli che più gradite, in questo modo noi saremo più credibili, voi però sarete costretti a sacrificare più di un agnello e possibilmente allungare il periodo di festeggiamenti.
In fondo noi siamo socialisti….si sa come siamo!
Sappiamo che ci avete sempre sopportato come si sopportano le zanzare (cioè poco e male) ma questa mail mi porta ad una riflessione: non ci considerate quando organizzate le riunioni del centrosinistra con presidenti e senatori, però vi preoccupate di affidare al Web il vostro entusiasmo per il ritorno dello S.D.I. nel centrosinistra… Una domanda: non sarà per caso che avendo visto qualche giorno fa (16 dicembre scorso) la sezione dello S.D.I. traboccare di socialisti vecchi e giovani (anagraficamente) vi siete entusiasmati per il numero dei Socialisti ritrovati?
…Se è per questo vorrei tranquillizzarvi: siamo quelli di prima, noi non ci siamo mai nascosti e mai siamo andati via!
Molte delle persone presenti nella sezione sono le stesse che, ragazzini, insieme a me, hanno chiesto la prima tessera all’allora P.S.I. tra il 1973 e il 1978 (notizia facilmente verificabile). Per quasi tutti la prima campagna elettorale è stata quella del referendum sul divorzio o meglio del “preferendum” come ci spiegava l’allora segretario del P.C.I., perché “si preferiva una proposta anziché un’altra”.
Questo per dire che anno dopo anno fino ad oggi abbiamo rinnovato la tessera del partito. Siamo rimasti socialisti quando, nel 1977-78, nei licei e nelle scuole bisognava essere comunisti o fascisti; quando nelle fabbriche (FIAT Allis, Pasbo etc.) e nel sindacato essere socialisti significava essere anomali perché moderati e costruttori di dialogo. Significava essere derisi ed emarginati in fondo ai cortei e nelle manifestazioni di piazza proprio dai compagni del P.C.I.. Siamo rimasti socialisti anche dopo Craxi, quando secondo voi era necessario vergognarsi e rinnegare la storia del partito, salvo accettare nostri ex esponenti nelle fila del vostro partito e addirittura affidargli incarichi di rilievo nel direttivo provinciale, regionale e addirittura nel Comitato Centrale (forse da quando non siete più comunisti non si chiama più così…?).
Siamo rimasti Socialisti anche quando abbiamo sospeso e censurato pubblicamente i nostri consiglieri (l’ultima volta è stato il 16 dicembre 2004 durante l’assemblea dello S.D.I.). L’unico rammarico e di non aver trovato un clistere di olio di ricino abbastanza grande per purgarli pubblicamente, e non è colpa nostra se dalla Siberia non ci hanno mandato i blocchi di ghiaccio che avevamo richiesto su cui far sedere (ovviamente in piazza e culinuti) i due consiglieri socialisti che avevano osato ribellarsi al Sindaco Greco ed a parte della Giunta Comunale di centrosinistra; e siamo rimasti socialisti anche quando abbiamo aderito alla coalizione di centrodestra!
Io non sono “I Socialisti Democratici Italiani della sezione di Veglie”, ma un Socialista, e credo che, senza fare sfoggio di cultura ecclesiastica o di storia romana, e senza evocare fantasmi sia arrivato il momento di un chiarimento serio (se serve anche durissimo) tra i Democratici di sinistra e i Socialisti democratici italiani. Personalmente non ho mai amato i piagnoni e tanto meno chiedo a qualcuno di fare il mea culpa, ma credo fermamente che sia giunto il momento che i D.S. di Veglie insieme alla cosiddetta Società Civile spieghino agli elettori il perché vero della scelta dei socialisti di aggregarsi ad una lista di centrodestra. Un confronto, anche duro, deve esserci se si vuole capire perché il centrosinistra ha perso le passate elezioni. Dovete assumervi le vostre responsabilità invece di ripetere in giro che è colpa dei “soliti socialisti” se c’è in gioco il futuro di Veglie.
Noi le nostre responsabilità ce le siamo assunte tutte, anche governando fino all’ultimo giorno con il centrodestra. Per mesi e forse anni c’è stato dibattito all’ interno dello S.D.I. per mesi abbiamo discusso, e se siamo giunti fino alla assemblea dello S.D.I. del 16 dicembre 2004 è perché nelle discussioni (anche molto animate) mai si è pensato ad una nostra collocazione diversa dal centrosinistra. Noi, come è emerso anche dalla nostra assemblea, riteniamo che sia necessario realizzare un progetto di governo per Veglie alternativo e di sinistra. Ma non si può cominciare così, con qualcuno che disfa ciò che gli altri costruiscono. Questa volta non molliamo. Non abbiamo nessuna intenzione di mollare il nostro progetto di alternativa a sinistra, anche a costo di presentare una lista dello S.D.I., perché se serve a Veglie noi, in questa tornata elettorale, siamo anche disposti a perdere!
…voi lo siete?
Un Socialista Democratico Italiano