INTERVENTI DEL DIBATTITO 'IMPRESA LOCALE COME PATRIMONIO DI TUTTA LA CITTADINANZA

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a cura di: Veglieonline, 04 settembre 2003 * "Articoli Vari"

 

Sunto degli interventi del dibattito "Impresa locale come patrimonio di tutta la cittadinanza"

Nardelli (componente direttivo provinciale ANIEM - Lecce) - sostiene che la grande differenza tra il Nord imprenditore ed il Sud imprenditore sta proprio nella perenne conflittualità tra le Amministrazioni Comunali ed il mondo delle Piccole Imprese che, spesso, vengono viste come il demonio. Occorre, invece, il dialogo tra i due mondi; cosa che avviene già da tempo nel Nord del Paese.

Valentino De Bartolomeo: intende ribadire chiaramente che il suo gruppo politico locale, AN, già a tre mesi dalle elezioni amministrative ha posto subito il problema cava-circonvallazione optando per una soluzione "pacifica" della questione. Ancora oggi, dopo 3 anni, continua - unico gruppo dell'Amministrazione Comunale - a ribadire il suo impegno per una chiara e serena soluzione della problematica. Ritiene strano e ingiustificata l'assenza di tutti i componenti del gruppo politico locale di Forza Italia.

Cascione Antonio (assessore del comune di Veglie) - interviene al dibattito in duplice veste: come artigiano e come assessore allo sviluppo economico del comune di Veglie. Da' lettura del suo esposto e del suo intervento. Si è sempre battuto per l'impresa vegliese, è dovuto ricorrere - prima volta nella sua vita - ad un esposto sperando che l'intervento delle varie forze e di qualche emittente televisiva ponga chiarezza sull'intrigata questione. Afferma che un po' tutti i suoi colleghi amministratori, dopo la bufera iniziale e una volta che le acque si sono calmate, si sono lavate le mani come Pilato disinteressandosi della questione cava-circonvallazione.

Zermo (della UIL) - la cava deve restare in piedi, non ci sono alternative. Cosa andranno a dire gli amministratori locali e provinciali alle prossime elezioni? Cosa diranno agli operai? La Uil è al fianco dei lavoratori. Lamenta il poco dialogo con l'Amministrazione Comunale, conferma la sua vocazione al servizio dei lavoratori e non della ditta Panarese. Nell'incontro di Luglio non gli è piaciuta la posizione assunta dal Sindaco Carlà che ha fatto quello che chiunque altro avrebbe saputo fare. Urla che il Sindaco «non ha avuto gli "attributi"» (detto comunque in termini più volgari). Secondo Zermo i soldi non li caccia Ria, quindi questo rende difficile la soluzione, diversamente si sarebbe già arrivati ad una diversa soluzione del problema. Incalzando l'intervento di Cascione, afferma che tutta l'Amministrazione Comunale deve occuparsi del problema ed occorre fare nome e cognome degli amministratori che non sostengono la causa Panarese. Occorrerebbe fare un "sondaggio" tra la popolazione vegliese per chiedere quale dei due tracciati vorrebbero, quello col ponte o quello senza.

Ing. Stefanelli (presidente dell'ordine degli ingegneri della provincia di Lece) - La scarsa affluenza di pubblico al dibattito (una settantina di persone, n.d.r.) è dovuta al titolo sbagliato che si è dato, lo si sarebbe dovuto intitolare, infatti: "Il ponte di Veglie, un esempio di come l'impresa locale non venga sentita come patrimonio di tutta la cittadinanza" (Cascione spiega la poca affluenza sostenendo che sono stati invitati soltanto gli imprenditori). Stefanelli, in quanto conoscitore di tutta la vicenda fin dalla sua nascita, fa una cronistoria. L'Amministrazione comunale vede il problema, elabora un progetto di massima e, con atto notarile, lo dona all'Amministrazione Provinciale. Questa fa suo il progetto e dà incarico ai progettisti i quali, senza mettere al corrente l'Amministrazione Comunale e quella Provinciale, modificano il progetto di massima, nessuno si accorge però che il nuovo tracciato passa su una cava. Nel 1998 tutti approvano il progetto, compresa l'Amministrazione Comunale. Tutto - continua Stefanelli - è stato fatto in buona fede. Tra l'altro nessuna delle particelle interessate al tracciato portava il riferimento ai Panarese quindi alla cava. Il problema salta fuori quando arrivano a Veglie i progettisti per tracciare l'asse del tracciato, allora si accorgono che sono arrivati sul ciglio di una cava! Che fare? All'epoca di poteva fare di tutto e a costi zero, semplicemente prendendo atto e variando il tracciato. Panarese afferma che, infatti, fu promessa una variante e lo stesso Panarese si offerse di trovare lui stesso i fondi per deviare il tracciato.
E' vero che la circonvallazione è un bene pubblico che interessa tutta la cittadinanza, ma anche la cava è un'opera pubblica da quando è stata dato il permesso della coltivazione. Tutta la collettività devi quindi farsi carico del problema, la cittadinanza deve non solo tutelare ma promuovere il lavoro.
Quale proposta? Fare chiarezza alla committenza sulle responsabilità che si assume; all'Amministrazione Comunale che se sta ferma non si esime dalle responsabilità scaricandole sulla precedente amministrazione: oggi sono loro a decidere e quindi ad avere la responsabilità.
Come usciamo fuori da tutto questo? La legge prevede che la gestione urbanistica sia in mano all'Amministrazione Comunale non a quella Provinciale, quindi il Comune può porre un chiaro veto. Il silenzio dell'Amministrazione Comunale è invece un placet verso la Provincia.

Ingegnere Colonna: con i soldi dell'Amministrazione Comunale non si sarebbe arrivati ad un bel nulla; quando parliamo di superamento di procedure burocratiche stiamo parlando di concorrere in modo sleale, si sta parlando di fondi provinciali pubblici.
Se l'Amministrazione Comunale dona il progetto ha abbandonato il suo ruolo politico; se il progetto è oggetto di contenzioso allora è morto lo stesso progetto. Se nessun partito si assume la responsabilità del tracciato allora è necessario proporre una inedita sanatoria politico-amministrativa: chiudiamo tutto e stendiamo un velo pietoso sul passato. Partiamo dallo stato di fatto attuale per governare la situazione. Nessuno, infatti, si vuole assumere la responsabilità su fatti compiuti. Partiamo allora dallo stato attuale, come se la circonvallazione fosse terminata, e troviamo una soluzione per il congiungimento della bretella.

Perilli (presidente regionale CONFAPI Puglia) - Conclude il dibattito affermando che non si sta discutendo di Panarese in particolare, ma dell'azienda in generale, al posto di Panarese ci potrebbe essere qualcun altro, le cose non cambierebbero. Per noi meridionali purtroppo l'imprenditori non è una figura importante ed è poco tutelato.
Anche per questo motivo manca la pressione psicologica del paese.
Innanzitutto Perilli ribadisce che occorre agire sempre rispettando la legge.
Secondo domani si apriranno le buste, se qualcuno vincerà tutto diventerà molto più complicato, allora invita tutti domani davanti agli uffici della Provincia a testimoniare il dissenso di Veglie. Infine afferma che il Consiglio comunale di Veglie all'unanimità ha votato la richiesta di sospensione, perché allora la Provincia si ostina? Si tratta forse di una guerra di religione? "Il ponte si fa" e non "la circonvallazione si fa" proclamava un pubblico manifesto, questo ha dato molto fastidio.
Il Sindaco avrebbe dovuto dire "sono in disaccordo" diversamente ha votato ma non ha saputo fare nulla, non ha rappresentato dignitosamente né il suo voto né la cittadinanza: da qui parte la sconfitta.
Se la gare domani non si farà, occorre fare ciò che ha detto l'architetto Colonna e convincere chi deve decidere a decidere.
Veglieonline - C.P.