Gallipoli: sogno infranto

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segnalato da: Dania, 21 settembre 2001 * "articolo apparso sul fascicolo «Milano» del Corriere della Sera di lunedì 10 settembre 2001"

Oggi a Gallipoli c'è il vento e ne ho approfittato per andare a fare un giro all'interno per godermi vigneti, oliveti e per assistere alla raccolta dei limoni.

Il profumo ancora mi pervade, cercherò di ricordarmelo questo inverno.
Al ritorno ho seguito un'indicazione "area industriale"; incuriosita, mi sono addentrata, anche perché ci sono olivi a sinistra e destra, mal tenuti e distrutti dal fuoco, ma olivi centenari.

Ad un certo punto mi si è presentata una costruzione fatiscente in cemento, abbandonata. Avrebbe dovuto essere, a quanto m'hanno detto, un calzaturificio.
Questo è tutto quanto c'era nell'area industriale.

Ho fatto un altro piccolo giro e mi sono trovata davanti ad un edificio, terminato da due anni, che dovrebbe ospitare la caserma dei vigili del fuoco di Gallipoli.

Poco più in là s'incontra il mercato dei pesce, terminato da più anni ed ancora inutilizzato. E poi, ancora, mentre ero diretta alla Madonna della Lizza di Alezio, sulla destra mi sono accorta di un grosso insediamento che, mi si dice, sarà il futuro depuratore consortile dei comuni di Gallipoli, Alezio, San Nicola e Tuglie. Anche questo muro è in desolato abbandono. Peccato!

di Renata Mensi, Brescia

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