Chi ha paura di un articolo? O di un manifesto?
Conscia dei miei limiti, mai e poi mai mi avventurerei in una scientifica discussione sulle varie ideologie politiche e neppure sulle realtà storiche che
determinarono, o favorirono, il sorgere dei vari partiti. Ho visto che altri lo sanno fare bene, a loro lascio il compito.
Non temo le parole di nessuno, se questi, dopo aver espresso il loro punto di vista, lasciano spazio, e alla mia libera interpretazione dei fatti, e al mio diritto di replica.
Condanno sempre l'ingiustizia e gli attacchi alla persona, soprattutto quando si tende ad ammutolirla con l'umiliazione.
Ho paura, invece, del silenzio, in particolare modo di quello dettato dalla tentazione di non interferire, di non discutere, di non volermi distaccare da chi, in altri momenti, s'è espresso tanto vicino ai miei pensieri e ai miei sentimenti. Questo è un vero ostacolo. e non di peso indifferente, che voglio assolutamente superare, proprio in nome della giustizia e della libertà di pensiero, in cui, ripeto, credo fermamente.
Seguo da tempo questo sito; con grande soddisfazione l'ho visto diventare ogni giorno "più completo" e non mi risulta proprio che qualcuno sia mai riuscito a strumentalizzarlo, vuoi per la bravura della Redazione, vuoi per i vari interlocutori che hanno saputo sì dire la loro, ma anche accettare disappunti e critiche. Mi perdonino
Abria e Daniela, - alle quali dico "finalmente siete arrivate"! - ma debbo contraddirle.
Veglieonline s'è proposto, fin dalla nascita, come piazza virtuale, dove ognuno potesse intervenire col proprio punto di vista, con le proprie problematiche, con la propria cultura, con le proprie idee partitiche, per poter, di riflesso, operare per rendere più grande Veglie. Tutti, indistintamente, sono stati invitati a questo progetto, al quale continua a mantener fede. A tutti è stato dato spazio e credito.
Pretendere che la "sporca" politica resti fuori dalla nostra vita, rinchiusa a Palazzo e che venga esercitata solamente da quello sparuto numero di politici che, eleggendoli, abbiamo condannato a rappresentarci, che senso ha? Sporca la politica, sporchi i politici e noi, che?...scherziamo? Torniamo a fare la calza o a sfogliare margheritine?
Nel momento in cui ricordiamo che noi, proprio perché abbiamo esercitato il diritto al voto, ci siamo a Palazzo, o con la maggioranza, o con l'opposizione, ecco che tutto ci appare più chiaro e più vicino: non può spaventarci così tanto una cosa di cui facciamo parte! Dobbiamo esserci sempre, per sollecitare, appoggiare, criticare, condannare. Per tenere ben occupato quello spazio che garantisce la libertà, il rispetto, l'amore, a tutti, indipendentemente al credo religioso e alla fede politica.
E dobbiamo accettare ogni intervento, soprattutto quelli che, proprio perché contrari, ci danno modo di rispondere, e di rendere così di pubblico dominio anche il nostro contrapposto pensiero.
Disgraziati quei paesi in cui la politica è stata delegata a poche persone, che se ne sono appropriate fino a renderli soggetti a "regime totalitario" .
dania
A proposito di Veglieonline e del suo rapporto con la politica : rileggete l'articolo
"Veglieonline: un giornale di
sinistra?" a firma Dottor Nicola Gennachi, datato 29/10/2000.
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