L'incompiuta... la circonvallazione

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da: Claudio Penna, 14 aprile 2002 * "Liberi Pensieri"

 

Un pensiero di un cittadino. Uno sfogo di un cittadino. Prendetelo per quanto vale.

Veglie si è dotata di una incredibile opera: la circonvallazione. Un plauso a chi si è dato da fare per realizzarla.

Ho fatto diversi giri sulla circonvallazione, dalla strada di Leverano fino alla strada del mare... è incredibile vedere Veglie dalle tante sfaccettature che corrono lungo la circonvallazione.

Ma vorrei esprimere il mio enorme disappunto, il mio rammarico per l'interruzione dovuta alla cava Panarese: non è possibile privare la cittadinanza di una tale opera per soli 100-150 metri. E' semplicemente ridicolo percorrere la circonvallazione e poi trovarsi di fronte a dei fermi e dover percorre piccole, tortuose e pericolose stradine di campagna per ricongiungersi con il resto della circonvallazione.

Siamo ridicoli di fronte a coloro che vengono da fuori paese (dalla strada di Novoli, di Salice), così come sarebbe ridicolo qualunque altro comune che avesse fatto un'opera simile. Credo che esistano pochissime altre opere del genere... se ne esistono!.

Non me la prendo con la ditta Panarese, ma certamente ha avuto un ruolo preponderante nella storia della circonvallazione, così come si sostiene nell'articolo "La circonvallazione di Veglie: storia (quasi) finita" di A. Greco; ma, a mio giudizio, sicuramente ha preferito mettere al di sopra di tutto i propri  - forse legittimi - interessi privati contro il benessere della cittadinanza tutta.

A tutti i vegliesi sarebbe piaciuta la "cessione bonaria delle aree al fine di poter completare l’arteria stradale lungo un percorso alternativo”, atto per il quale si è impegnato anche il Sindaco Carlà, subito dopo la sua elezione a sindaco (come da riunione del 16/5/2000 a Lecce tra il sindaco Carlà ed esponenti dell’U. Tecnico e dell’avvocatura della Provincia). Ma non solo non c'è stata questa cessione, ci sono stati continui atti giuridici ed amministrativi tesi ad evitare che la cava fosse intaccata dalla costruenda circonvallazione, pur avendo partecipato alla gara «per l’aggiudicazione dell’opera nell’ottobre 1998 e il suo rappresentante legale ha dichiarato di “essersi recato sul luogo dove devono eseguirsi i lavori, di aver preso conoscenza delle condizioni locali ed eventualmente delle cave e dei campioni, di tutte le circostanze generali e particolari che possono aver influito sulla determinazione dei prezzi e delle condizioni contrattuali e che possano influire sull’esecuzione dell’opera”.»

Probabilmente ognuno dovrà prendersi la sua bella responsabilità per le proprie decisioni, come è anche giusto che ognuno si prenda il plauso per il lavoro svolto, e per quest'opera penso che lo meriti prima di tutto la precedente amministrazione comunale.

Questa articolo è la partecipazione spirituale e virtuale a quella che non ho potuto fare direttamente insieme a quel gruppo di cittadino vegliesi costituitisi in giudizio davanti al TAR con  delega all’avv. Roberto Marra, accanto alla Provincia e al Comune di Veglie. Il fatto ha costituito notizia perché è la prima volta che accade a Veglie; cittadini che si rivolgono al Tar per difendere un’opera pubblica non è un fatto di tutti i giorni anche in Italia. La circonvallazione è fatta. Il vedere che per cento metri di cava l’opera non può essere utilizzata a vantaggio di un’intera area del Salento e non solo di Veglie, indigna. (al proposito leggi l'art. "Comunicato stampa sulla circonvallazione")
Claudio Penna