CONCORSO DOCENTI RELIGIONE CATTOLICA

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da: C. Penna, 26 aprile 2004 * "Scuola"

 

CONCORSO DOCENTI DI RELIGIONE CATTOLICA

Nei giorni 21 e 22 aprile u.s., si sono svolte le prove scritte del concorso per esami e titoli a posti di insegnante di religione relativi alla scuola dell'infanzia, scuola primaria (ex elementare), scuola secondaria di 1° grado (ex scuola media) e secondaria di 2° grado (ex scuola superiore).
Per i non addetti.
Il bando del concorso è stato firmato il 2 febbraio 2004. Questo bando è frutto della legge n. 186 del 18.07.2003 "Norme sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado". Sono previsti due distinti ruoli regionali, articolati per ambiti territoriali corrispondenti alle diocesi, del personale docente e corrispondenti ai cicli scolastici previsti dall'ordinamento.

Per poter entrare in ruolo, quindi per non essere più supplenti o incaricati annuali, ossia docenti a tempo determinato, occorre superare un concorso per esami e titoli che consta di una prova scritta e di una prova orale.

E' un concorso riservato relativamente all'accesso, nel senso che può partecipare a questo primo concorso chi negli ultimi dieci anni, dall'anno scolastico 1993/94 all'anno scolastico 2002/2003, ha prestato servizio continuativo di insegnamento di religione cattolica per almeno quattro anni e sia, ovviamente, in possesso del riconoscimento dell'idoneità dell'ordinario diocesano e dei titoli di qualificazione previsti dal DPR n. 751/1985, e modifiche apportate dal DPR n. 202/1990.

La prova scritta si è svolta a Lecce, presso il liceo scientifico "Banzi", per tutti gli insegnanti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria della Puglia, mercoledì 21 aprile 2004, 586 candidati; mentre si è svolta a Bari per tutti gli insegnanti della scuola secondaria di 1° e 2° grado della Puglia, giovedì 22 aprile 2004 presso il liceo scientifico "Salvemini", 822 candidati.

Il programma del concorso, valido per tutto il territorio nazionale, prevede lo studio di tre ambiti: 1. ordinamenti scolastici, 2. orientamenti didattico-pedagogici, 3. legislazione scolastica.
La prova scritta è consistita nello svolgimento (in venti righe di foglio protocollo orientativamente) di tre quesiti, uno per ciascuno dei tre ambiti; tempo a disposizione 4 ore. Questi i quesiti, uguali per tutte le sedi di esame regionali. Supera la prova chi ottiene un punteggio di almeno 11 punti su 15 (la votazione è la media aritmetica dei voti assegnati da ciascuno dei tre membri della commissione).

Successivamente, i candidati che hanno superato la prova scritta - mi auguro TUTTI, dovranno affrontare la prova orale, anche questa si considera superata se si ottiene un punteggio di almeno 11 punti su 15. I docenti che hanno superato la prova scritta, saranno avvisati con raccomandata della data di svolgimento della prova orale, nella stessa raccomandata sarà indicato il voto conseguito allo scritto. Poiché sia a Lecce sia a Bari siamo risultati più di 500 candidati, dovrebbero formarsi delle sottocommissioni per l'esame orale. L'interrogazione inizierà con una lettera sorteggiata durante le prove scritte. Nella scuola dell'infanzia e primaria è stata sorteggiata la lettera D come lettera da cui iniziare la prova orale, toccherà quindi alla collega D'Amanzo Maria Teresa (di Leverano - Le) affrontare per prima la commissione. Mentre, per la scuola secondaria di 1° e 2° grado è stata sorteggiata la lettera I, sarà la collega Iacobellis Angela ad affrontare la commissione barese. In bocca al lupo!!! L'interrogazione orale, che ovviamente è pubblica, prevede che siano convocati giornalmente non meno di 20 docenti, alla fine di ogni giornata verrà esposto l'elenco dei candidati esaminati con il voto conseguito. Saranno valutati i titoli presentati solo per coloro che supereranno anche la prova orale.

La commissione, che lavora sempre collegialmente, composta da tre membri (un presidente scelto tra professori universitari, ispettori tecnici o dirigenti scolastici e da due insegnanti in servizio da almeno cinque anni con rapporto a tempo indeterminato) ha quindi a disposizione 50 punti: 15 per la prova scritta, 15 per la prova orale e 20 per i titoli.

La graduatoria ha validità per 3 anni scolastici: 2004/2005; 2005/2006; 2006/2007. Le dotazioni organiche per l'insegnamento della religione cattolica in tutti i gradi e ordini di scuola, sono stabilite dall'ufficio scolastico regionale nella misura del 70 per cento dei posti funzionanti di pertinenza di ciascuna diocesi funzionanti nell'anno scolastico precedente quello in corso alla data di entrata in vigore della legge 186/2003.

Il dirigente regionale, una volta approvato l'elenco di coloro che hanno superato le prove di esame, invia i nominativi - in ordine alfabetico e non secondo la graduatoria delle prove d'esame e dei titoli - ai diversi ordinari diocesani competenti. L'assunzione con contratto a tempo indeterminato (di ruolo) è disposta dal dirigente regionale d'intesa con l'ordinario diocesano, come prevede la legislazione corrente.

I docenti di religione cattolica che a settembre saranno immessi in ruolo, fruiscono della mobilità professionale nel comparto della scuola, limitatamente ai passaggi, sempre per l'insegnamento di religione, da un ciclo di istruzione ad un altro. La mobilità territoriale è subordinata al possesso dell'idoneità da parte dell'ordinario competente al territorio. L'insegnante di religione cattolica con contratto di lavoro a tempo indeterminato, al quale sia stata revocata l'idoneità, o che si trovi in situazione di esubero a seguito di contrazione dei posti di insegnamento, può fruire della mobilità professionale nel comparto del personale della scuola, con le modalità previste dalle disposizioni vigenti e subordinatamente al possesso dei requisiti prescritti per l'insegnamento richiesto, ed ha altresí titolo a partecipare alle procedure di diversa utilizzazione e di mobilità collettiva previste dal d.lgvo. 165/2001, art. 33

C'è stato chi fin dall'inizio, per motivi anacronistici e inconsistenti, ha sempre osteggiato i docenti di religione, soprattutto ha osteggiato la legge n. 186/2003 e il concorso. Una frangia della sinistra si è sempre schierata contro, come anche qualche sindacato, dimenticando che moltissimi docenti di religione hanno una preparazione più che eccellente data anche da lauree diverse e da tantissimi anni di insegnamento alle spalle, oltre che dagli studi specifici di 4-5 anni compiuti.

Claudio Penna