Anche il dubbio è una scelta responsabile

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da: Sabrina Lezzi, 20 maggio 2002 * "Liberi pensieri"

 

ANCHE IL DUBBIO E’ UNA SCELTA RESPONSABILE

Mi sono presentata al sito con uno sfogo. Non volevo apparire né originale né dotta.

Ho usato nell’articolo sulla libertà di pensiero espressioni molto forti. Consapevole di ciò, ho accettato con molta serenità le critiche di Dania e di Angelo.

Forse anche per queste critiche, a differenza dei miei precedenti interventi, scritti in poco tempo e molto istintivamente, ho riflettuto molto prima di scrivere questi righi.

La riflessione è scaturita in primo luogo dalla volontà di non monopolizzare eccessivamente lo spazio che mi è stato concesso da Veglionline, in secondo luogo dalla raggiunta constatazione che una cattiva esposizione dei fatti può alimentare interpretazioni non corrette. Ma poiché esiste il diritto di replica mi sembra doveroso precisare alcune cose.

La prima reazione che ho avuto rileggendo gli articoli prima di Dania, poi di Angelo è stata quella di capire se mi fossi espressa in modo abbastanza chiaro.

Se loro hanno giustamente messo in evidenza la scarsità di riflessione e gli eccessi che uno sfogo inevitabilmente contiene, entrambi non hanno sottolineato, nel replicare alle mie parole , il fatto che io mi rivolgessi, nell’articolo, alla rubrica "Liberi Pensieri". Una delle tante rubriche presenti all’interno del sito!

Non rientra nella mia forma mentis togliere la parola a qualcuno e tantomeno ai politici. A me, semmai, spetta il compito di non accettare acriticamente le loro parole.

Ma poiché a Dania ha già ampiamente risposto Daniela, mi preme fare alcune repliche ad Angelo.

Dal punto di vista personale non mi vergogno di riconoscere di avere delle lacune. I limiti fanno parte di ognuno di noi. Guai a nasconderli.

Con la stessa franchezza con cui riconosco questo, non posso nascondere il disappunto che ho provato quando Angelo definisce sarcasticamente gli apolitici "spiriti eletti". Non sono e non mi sento tale. Mi sono semmai definita un’illusa. E gli illusi non sono mai stati degli eletti!

Cercare di essere obiettivi, cercare di non farsi oscurare la mente dalla proprie ideologie, non significa, infatti, necessariamente sentirsi un eletto. C’è per fortuna tanta gente che la pensa come me. (Daniela per esempio). Siamo degli irresponsabili? Non lo so. So che non siamo né degli eretici né dei mostri! Apolitici. Non antipolitici.

Angelo mi ha accusato, anche, di demonizzare chi fa delle scelte e se ne assume le responsabilità, affrontandole a viso aperto.

Sono stata io la prima a demonizzare le mie. Anche io ho avuto degli ideali politici. Forse per vigliaccheria, forse per irresponsabilità, non me la sono sentita di difendere quelle scelte a viso aperto. Alle certezze, agli schieramenti, alle ideologie, ho preferito il dubbio. E allora ho detto basta! Anche questo rientra nel senso di responsabilità, così come lo concepisco io.

Entrando nel merito del ragionamento di Angelo, invece, in alcuni punti, posso essere d’accordo con lui (anche se la teoria è cosa diversa dalla pratica). Un punto che mi ha disorientato non poco è però quello in cui Angelo parla della Chiesa come del più grande e vecchio partito della storia. Innanzitutto, secondo me, non è né corretto né giusto definire la Chiesa come un partito. Se poi, come fa lui, lo si definisce come "il partito che da duemila anni con i suoi capi ha scelto di stare dalla parte degli umili e sostenere il principio dell’uguaglianza e della giustizia", mi vengono in mente tante domande. Mi chiedo che strano senso di giustizia animasse i tribunali dell’inquisizione? Per quale senso di giustizia un libero pensatore come Giordano Bruno dovesse essere arso vivo in Campo dei Fiori? Mi chiedo altresì se i cardinali e i vescovi sono sempre stati uguali ai preti di campagna? Se sono sempre stati davvero dalla parte degli umili? E se sì perché San Francesco sentisse il bisogno di creare l’ordine dei frati minori. Mi chiedo infine se Pio XII poteva fare di più per salvare gli ebrei che venivano sterminati nei campi di concentramento? Per chi come me è credente, è difficile e imbarazzante porsi queste domande. La coscienza, tuttavia, mi invita a farlo. Perché, secondo me, il dubbio deve venire sempre prima di ogni certezza.

Se Angelo vorrà, comunque, continuare a definire la Chiesa come un partito, gli posso solo rispondere che anche il più grande partito, come lo ha definito lui, ha i suoi scheletri nell’armadio. Per fortuna ci sono i San Francesco d’Assisi, i Giovanni XXIII, le Madri Teresa di Calcutta e tanti altri uomini, magari non saranno sempre un Cesare o un Pompeo, un Mussolini o un Pertini, ma solo degli uomini. Perché prima e oltre i partiti, prima e oltre la politica "spazio all’interno del quale si confrontano opinioni diverse", prima e oltre le istituzioni ci sono gli uomini. E’ in alcuni di loro che ho fiducia.

Così come la Chiesa ha i suoi scheletri e suoi uomini da ammirare, anche i partiti, siano essi di destra o di sinistra hanno persone che meritano fiducia E’ per questo rispetto e fiducia che esercito il mio diritto-dovere di voto. E’ per questa fiducia, in alcuni uomini e in quello che loro possono fare per le istituzioni che non sono, né mai sarò un’antipolitica. Semplicemente un’apolitica!
Sabrina Lezzi