SECONDARIA DI 1° GRADO - I

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da: C. Penna, 24 aprile 2004 *  "Scuola" *** RIFORMA - PRIMARIA - 2° CICLO

 

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

Il D.Lgvo n.59 del 19 febbraio 2004 si occupa della scuola dell'infanzia, e del PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE che comprende la scuola primaria (che dura 5 anni) e la scuola secondaria di 1° grado (che dura 3 anni).

La scuola secondaria di 1° grado è l'attuale "scuola media". L'attuale scuola media è nata il 31.12.1962 con la legge n. 1859. I Decreti Delegati del 1974 hanno influito molto sull'assetto di tale scuola come anche le leggi n. 384/77 e n. 577/77; tali Decreti delegati sono confluiti nel Testo Unico n. 297/94 che, sotto tantissimi aspetti, è ancora il testo fondamentale per la legislazione e la normativa scolastica in generale. La scuola media in qualche modo è stata "riformata" con i Programmi usciti con DM 7-6-1979, si tratta dei programmi tuttora vigenti nella scuola media per tutte le discipline, tranne che per la religione cattolica che osserva i programmi del 1987 frutto dell'intesa tra Stato e CEI.

Il D.Lgvo n.59 introduce molte novità nella nuova scuola media o, secondo la nuova terminologia, secondaria di 1° grado. Questo segmento scolastico, attraverso le discipline di studio, è finalizzato alla crescita delle capacità autonome di studio ed al rafforzamento delle attitudini alla interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzato dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell'allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione.

Le novità fondamentali:
* Triennio: i tre anni della secondaria di 1° grado sono divisi in un primo biennio e in un terzo anno chiamato monoennio. Quest’ultimo ha lo scopo di completare il percorso di studi del biennio precedente e di orientare per la successiva scelta del percorso di studi.

* Valutazione: una prima valutazione avviene alla fine del biennio per il passaggio all'ultimo anno. Solo in casi motivati si può anche non ammettere al secondo anno del biennio. Alla conclusione del monennio, che chiude tutto il primo ciclo di istruzione, è previsto il primo esame di Stato che presenta una novità: oltre alle normali prove della commissione interna, sono previste anche delle prove predisposte e gestite direttamente dall’Invalsi (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione) al fine di accertare l’acquisizione dei livelli essenziali di prestazioni contenuti nella Indicazioni Nazionali. Ovviamente, essendo il primo esame di Stato, significa che dall'anno scolastico 2004-2005 sarà abolito l'esame di quinta elementare perché, ricordiamolo, dal prossimo anno scolastico tutta la scuola elementare (o scuola primaria, secondo la nuova terminologia) sarà investita dalla Riforma. La valutazione comprende sia gli apprendimenti sia il comportamento e sono valutati sia gli insegnamenti del monte ore obbligatorio ma anche del monte ore facoltativo, se questo è stato scelto. Per essere valutato, un allievo deve frequentare almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato.

* L’orario scolastico comprende un monte ore - obbligatorio per la scuola e per gli allievi - di 891 ore/annue (corrispondenti ad una media di 27 ore/settimanali); un altro monte ore - obbligatorio per la scuola ma facoltativo per gli allievi - di ulteriori 198 ore/annue (corrispondenti ad una media di 6 ore/settimanali); inoltre è previsto un ulteriore monte ore di 231 ore/annue per la mensa scolastica, ove questa è prevista, (corrispondenti ad una media di 7 ore/settimanali) da utilizzarsi esclusivamente per questo fine. Attualmente la legge prevede che la famiglia possa scegliere tutte le 198 ore annue aggiuntive in blocco o le possa rifiutare in blocco, non è quindi prevista la scelta di una parte delle 198 ore, ma aut...aut: o tutte o nessuna.
Per essere valutato, un allievo deve frequentare almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato, ossia dell'orario che ha scelto. Quindi deve frequentare almeno 668 ore annuali se ha scelto solo l'orario obbligatorio; oppure deve frequentarne almeno 816 se ha scelto anche le 198 ore dell'orario facoltativo che, una volta scelto, diventa ovviamente obbligatorio e valutabile. In pratica le famiglie, all'atto dell'iscrizione, dovranno scegliere tra un tempo scuola di 27 ore settimanali medie (891 ore annue) oppure tra un tempo scuola di 33 ore settimanali medie (1089 ore annue). Le famiglie possono proporre le attività che rientrano nelle 6 ore settimanali facoltative, ovviamente sta alla scuola programmarle se ne ha la possibilità, diversamente la scuola proporrà attività/insegnamenti che, in ogni caso, sono legati al territorio di appartenenza dell'utenza scolastica. La scuola, prima di organizzare il proprio orario facoltativo delle 6 ore settimanali, deve valutare "le prevalenti richieste delle famiglie", questo significa che deve predisporre la raccolta di tali richieste.

* Scompaiono i classici "Programmi" e sono introdotte le "Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati" in attesa delle norme regolamentari e dei provvedimenti che dovranno ridefinire le classi di abilitazione all'insegnamento in coerenza con i nuovi piani di studio. Le Indicazioni Nazionali fanno parte integrante del D.L.vo n. 59/2004, allegato C) e contengono le finalità, i “tratti educativi” cioè  gli obiettivi generali del processo formativo, gli obiettivi specifici di apprendimento delle discipline e delle Educazioni, le indicazioni per predisporre il Portfolio delle competenze individuali. Le Indicazioni Nazionali esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui sono tenute tutte le istituzioni scolastiche del Sistema Nazionale di Istruzione per garantire il diritto personale, sociale e civile all'istruzione e alla formazione di qualità. Questo, del resto, è ciò che prevede il nuovo art. 117, lettera m) della Costituzione. Queste Indicazioni contengono le conoscenze e le abilità ritenute idonee per il nuovo cittadino, devono essere trasformate in obiettivi formativi di apprendimento che, insieme ai contenuti, ai metodi, alle verifiche costituiranno le Unità di apprendimento. In questo modo conoscenze e abilità dovranno diventare competenze personali. L'insieme delle Unità di apprendimento costituirà i Piani di Studio Personalizzati. Le Indicazioni sono vincolanti tanto quanto servono a far maturare le competenze. Queste Indicazioni Nazionali facevano parte del DM 100/2002 ossia del decreto che ha sperimentato la Riforma prima ancora che diventasse legge. Tuttavia, sono state inserite come parte integrante del decreto legislativo n. 59/2004 e sono vincolanti, nel senso indicato prima, in attesa che un ulteriore decreto detti le norme regolamentari e i provvedimenti che dovranno ridefinire le classi di abilitazione all'insegnamento in coerenza con i nuovi piani di studio.

* La funzione del docente tutor, quale coordinatore degli interventi dell’èquipe didattica della classe, dei rapporti con le famiglie, della tenuta e organizzazione del Portfolio. Si tratta di una funzione che è tutta di definire sia in sede sindacale, sia in sede normativa.

* Oltre allo studio dell'inglese è previsto l'insegnamento di una seconda lingua dell'Unione Europea in modo che si conosca la propria lingua madre, l'inglese ed un'altra lingua dell'unione europea. Occorre tenere presente che già dall'anno  scolastico 2003/2004 nella scuola primaria è stato introdotto lo studio della lingua inglese e l'alfabetizzazione informatica con DM 61/2003. La Commissione delle Comunità Europee, il 24.07.2003, a Bruxelles, ha concluso che ogni europeo dovrebbe parlare bene la propria lingua madre più altre due lingue della comunità europea, anche perché la nuova europa conterà 450 milioni di europei, sarà quindi più importante che mai che i cittadini abbiano le capacità necessarie per capire i loro vicini e comunicare con loro.

* nuova terminologia di alcune materie scolastiche e nuovi tetti orari. Si avrà un quadro del tipo:

Insegnamenti Ore annue
per studente

Minimo
Ore annue
per studente

Medio
Ore annue per studente
Massimo
ITALIANO 307 (203)
(60)
(50)
319
STORIA
GEOGRAFIA
MATEMATICA
239 (127)

(118) di cui 33
per la tecnologia

251
SCIENZE E TECNOLOGIA (nuovo nome delle scienze)
INGLESE 114 (54)

(66)
126
2a LINGUA COMUNITARIA
ARTE E IMMAGINE (nuovo nome dell'educazione artistica) 54 60 66
MUSICA
(nuovo nome dell'educazione musicale)
54 60 66
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
(nuovo nome dell'educazione fisica)
54 60 66
RELIGIONE 33 33 33
    891  

Lo scarto tra minimo e medio, come tra medio e massimo è di 6 corrispondenti alle 198 ore facoltative per gli alunni.

* introduzione trasversale del linguaggio informatico e multimediale.

* il Portofolio delle competenze individuali. Un nuovo strumento che ha diverse funzioni. Comprende una sezione dedicata alla valutazione e un’altra riservata all’orientamento. La prima è redatta sulla base degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento dei crediti e debiti formativi (art.8, DPR 275/99). Le due dimensioni, però, si intrecciano in continuazione perché l’unica valutazione positiva per lo studente di qualsiasi età è quella che contribuisce a comprendere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro progetto esistenziale. Anche per questa ragione, la compilazione del Portfolio, oltre che il diretto coinvolgimento dell’allievo, esige la reciproca collaborazione tra famiglia e scuola. Seleziona in modo accurato: *materiali prodotti dall’allievo individualmente o in gruppo, capaci di descrivere le più spiccate competenze del soggetto; *prove scolastiche significative relative alla padronanza degli obiettivi specifici di apprendimento e contestualizzate alle circostanze; *osservazioni dei docenti e della famiglia sui metodi di apprendimento del preadolescente, con la rilevazione delle sue caratteristiche originali nelle diverse esperienze formative affrontate; *commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti dall’allievo (è importante questo coinvolgimento diretto) sia indicati dalla famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi delle sue capacità e aspirazioni personali; *indicazioni che emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, da colloqui con lo studente e anche da questionari o test in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Non esiste un modello unico di portfolio. E' preciso dovere di ogni istituzione scolastica individuare i criteri di scelta dei materiali e collocarli all’interno di un percorso professionale che valorizzi le pratiche dell’autonomia di ricerca e di sviluppo e il principio della cooperazione educativa della famiglia. La riflessione critica su questi materiali costituisce un’occasione per migliorare le pratiche di insegnamento, per stimolare lo studente all’autovalutazione e alla conoscenza di sé in vista della costruzione di un personale progetto di vita e, infine, per corresponsabilizzare i genitori nei processi educativi. Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Secondaria di 1° grado si innesta su quello portato dai fanciulli dalla Scuola Primaria e accompagna i preadolescenti nel passaggio agli indirizzi formativi del secondo ciclo. La sua funzione è particolarmente preziosa nei momenti di transizione tra le scuole dei diversi ordini. Il Portfolio assume, inoltre, un ulteriore valore aggiunto nell’ultimo anno della Scuola Secondaria di 1° grado. I genitori, infatti, devono decidere a quale indirizzo formativo del secondo ciclo iscrivere i figli. Non si può immaginare che si tratti di un appuntamento burocratico, né che tale scelta sia compiuta senza una approfondita discussione con il tutor.  Il Portfolio diventa così l’occasione documentaria perché il tutor rilegga la ‘storia’ dello studente dall’infanzia alla preadolescenza, e perché, con il ragazzo e la sua famiglia, avendo presente il Profilo educativo, culturale e professionale da acquisire alla fine del primo ciclo, faccia un bilancio ragionato e condiviso dei risultati ottenuti, nella prospettiva delle future scelte da esercitare nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione per almeno 12 anni. Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Secondaria di 1° grado è compilato ed aggiornato dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutte le figure che si fanno carico dell’educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo, a partire dai genitori e dagli stessi studenti, chiamati ad essere sempre protagonisti consapevoli della propria crescita.

Sul sito www.edscuola.it, nella sezione "Riforma Cicli" è possibile trovare tutte le leggi e i decreti che riguardano la Riforma, sia nella fase di sperimentazione che in questa attuativa (ovviamente il tutto è reperibile - anche se in forma meno pratica - sulsito del ministero www.istruzione.it).