RIFORMA: PRIMARIA

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da: C. Penna, 28 aprile 2004 *  "Scuola" *** RIFORMA - SEC. 1° GRADO - 2° CICLO

 

SCUOLA PRIMARIA

Il D.Lgvo n.59 del 19 febbraio 2004 si occupa della scuola dell'infanzia, e del PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE che comprende la scuola primaria (che dura 5 anni) e la scuola secondaria di 1° grado (che dura 3 anni).

La scuola primaria è l'attuale "scuola elementare". Dal prossimo anno scolastico 2004-20005 tutte le classi della scuola primaria saranno interessate dalla riforma Moratti. La scuola primaria ha la durata di cinque anni; si articola in un primo anno di raccordo con la scuola dell'infanzia e in due bienni.

Cosa cambierà?

* Iscrizioni. Le iscrizioni alla prima classe della scuola primaria, anche per i prossimi anni scolastici successivi al 2003/2004, riguarderanno ancora i bambini e le bambine che compiono i 6 anni di età entro il 28 febbraio. La legge di Riforma dice che può essere consentita  con decreto del Ministro del Miur un'ulteriore anticipazione delle iscrizioni, per i bambini che compiono i 6 anni entro il 30 aprile. Si parla di una possibile iscrizione che, comunque, deve essere regolamentata da un decreto ministeriale; quindi attualmente il limite sono i 6 anni da compiere entro il 28 febbraio dell'anno scolastico di riferimento.

* L’orario scolastico comprende un monte ore - obbligatorio per la scuola e per gli allievi - di 891 ore/annue (corrispondenti ad una media di 27 ore/settimanali); un altro monte ore - obbligatorio per la scuola ma facoltativo per gli allievi - di ulteriori 99 ore/annue (corrispondenti ad una media di 3 ore/settimanali); inoltre è previsto un ulteriore monte ore, che nella sua espansione massima può raggiungere 330 ore/annue per la mensa scolastica e il dopo mensa, ove questa è prevista, (corrispondenti ad una media di 10 ore/settimanali) da utilizzarsi esclusivamente per questo fine. Attualmente la legge prevede che la famiglia possa scegliere tutte le 99 ore annue aggiuntive in blocco o le possa rifiutare in blocco, non è quindi prevista la scelta di una parte delle 99 ore, ma aut...aut: o tutte o nessuna.
Per essere valutato, un allievo deve frequentare almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato, ossia dell'orario che ha scelto. Quindi deve frequentare almeno 668 ore annuali se ha scelto solo l'orario obbligatorio; oppure deve frequentarne almeno 742 se ha scelto anche le 99 ore dell'orario facoltativo che, una volta scelto, diventa ovviamente obbligatorio e valutabile. In pratica le famiglie, all'atto dell'iscrizione, dovranno scegliere tra un tempo scuola di 27 ore settimanali medie (891 ore annue) oppure tra un tempo scuola di 30 ore settimanali medie (990 ore annue). Le famiglie possono proporre le attività che rientrano nelle 3 ore settimanali facoltative, ovviamente sta alla scuola programmarle se ne ha la possibilità, diversamente la scuola proporrà attività/insegnamenti che, in ogni caso, sono legati al territorio di appartenenza dell'utenza scolastica. La scuola, prima di organizzare il proprio orario facoltativo delle 3 ore settimanali, deve valutare "le prevalenti richieste delle famiglie", questo significa che deve predisporre la raccolta di tali richieste.

* E' previsto un docente tutor in possesso di una specifica formazione, che svolge funzioni di assistenza tutoriale a ciascun allievo, curi i rapporti con le famiglie, curi l'orientamento per le scelte delle attitività opzionali (le 3 ore facoltative), coordini le attività didattiche ed educative, curi la documentazione del portfolio. Tale docente nei primi tre anni della scuola primaria, deve svolgere un'attività di insegnamento non inferiori a 18 ore settimanali. Per l'anno scolastico 2004/2005 sarà il collegio dei docenti a fornire i criteri per la scelta del docente tutor che, nel suo compito, si avvarrà del supporto degli altri docenti perché rimane sempre la contitolarità degli insegnanti del gruppo classe.
La modalità di svolgimento della funzione tutoriale è in corso di approfondimenti con le competenti sedi, anche sindacali.

* Valutazione: la valutazione comprende il comportamento e gli apprendimenti; sono oggetto di valutazione anche gli apprendimenti delle attività facoltative che, una volta scelte, diventano obbligatorie e valutabili. Solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione si può non ammettere, all'unanimità, un allievo alla classe intermedia. Dall'anno scolastico 2004-2005 scomparirà l'esame di quinta elementare; il primo esame di Stato si sosterrà alla fine del primo ciclo di istruzione (ossia dopo la scuola secondaria di 1° grado). Il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di 1° grado avviene in seguito a valutazione positiva dell'allievo (quindi non più a seguito di esame).

* Scompaiono i classici "Programmi" e sono introdotte le "Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati" in attesa delle norme regolamentari e dei provvedimenti che dovranno ridefinire le classi di abilitazione all'insegnamento in coerenza con i nuovi piani di studio. Le Indicazioni Nazionali fanno parte integrante del D.L.vo n. 59/2004, allegato B) e contengono le finalità, i “tratti educativi” cioè  gli obiettivi generali del processo formativo, gli obiettivi specifici di apprendimento delle discipline e delle Educazioni, le indicazioni per predisporre il Portfolio delle competenze individuali. Le Indicazioni Nazionali esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui sono tenute tutte le istituzioni scolastiche del Sistema Nazionale di Istruzione per garantire il diritto personale, sociale e civile all'istruzione e alla formazione di qualità. Questo, del resto, è ciò che prevede il nuovo art. 117, lettera m) della Costituzione. Queste Indicazioni contengono le conoscenze e le abilità ritenute idonee per il nuovo cittadino, devono essere trasformate in obiettivi formativi di apprendimento che, insieme ai contenuti, ai metodi, alle verifiche costituiranno le Unità di apprendimento. In questo modo conoscenze e abilità dovranno diventare competenze personali. L'insieme delle Unità di apprendimento costituirà i Piani di Studio Personalizzati. Le Indicazioni sono vincolanti tanto quanto servono a far maturare le competenze. Queste Indicazioni Nazionali facevano parte del DM 100/2002 ossia del decreto che ha sperimentato la Riforma prima ancora che diventasse legge. Tuttavia, sono state inserite come parte integrante del decreto legislativo n. 59/2004 e sono vincolanti, nel senso indicato prima, in attesa che un ulteriore decreto detti le norme regolamentari e i provvedimenti che dovranno ridefinire le classi di abilitazione all'insegnamento in coerenza con i nuovi piani di studio. Sono introdotte nelle Indicazioni Nazionali l'insegnamento della lingua inglese e l'alfabetizzazione tecnologica e informatica. Scompaiono gli ambiti disciplinari e sono introdotte le discipline.

* I Laboratori costituiti da gruppi di alunni di classi parallele o verticali, formati con diversi criteri: livello di apprendimento, elettivi (o per interesse, cioè tutti quelli che hanno il pallino per...), compito/progetto. Anche un gruppo classe, per alcune attività, può costituire un laboratorio quando, appunto, nella classe si svolgono attività laboratoriali o secondo la tecnica laboratoriale. Possono essere in rete o a livello di singola scuola. Sono previsti 6 tipi di laboratorio: lab. di attività informatiche; di attività di lingue (tra cui l'Inglese); di attività espressive (musica, pittura, modellaggio, ecc.); di progettazione; motorie e sportive; LARSA (laboratorio di Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti). Fino alla fine del primo biennio è consigliabile che siano al massimo tre, nel secondo biennio se ne possono introdurre altri tre. Per gli alunni, ovviamente, non c'è l'obbligo di frequentare tutti e sei i laboratori ogni anno, nè, all'interno dell'anno,  sono obbligati tutto il percorso di un laboratorio. Normalmente è prevista la presenza di un responsabile di laboratorio sia per la programmazione dei moduli in cui può essere composto/scomposto un laboratorio, sia per il collegamento tecnico e metodologico tra i vari docenti incaricati di svolgere i laboratori. Lo stesso docente tutor può svolgere attività di laboratorio con il suo gruppo-classe obbedendo così al vincolo di svolgere con la sua classe da 594 a 693 ore rispettivamente su 891 o su 990 ore annuali di presenza fino alla terza classe della priamaria. I sei laboratori fanno parte dell'orario obbligatorio, ossia delle 891 ore annue. I docenti che si occupano dei laboratori, fanno parte a pieno titolo dell'équipe pedagogica che concorre alla programmazione e alla valutazione degli allievi; quindi anche se si tratta di docenti di altre classi, nella programmazione e nella valutazione degli allievi di una certa classe "x" concorrono anche quei docenti che si sono occupati dei laboratori ai quali hanno partecipato gli alunni della classe "x". Ovviamente, qualsiasi insegnamento può essere svolto in maniera laboratoriale. Scompiano gli ambiti disciplinari e si parla di discipline: italiano, inglese, storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia, musica, arte ed  immagine, attività motorie e sportive, religione cattolica.

* il Portofolio delle competenze individuali. Un nuovo strumento che ha diverse funzioni. Comprende una sezione dedicata alla valutazione e un’altra riservata all’orientamento. La prima è redatta sulla base degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento dei crediti e debiti formativi (art.8, DPR 275/99). Le due dimensioni, però, si intrecciano in continuazione perché l’unica valutazione positiva per lo studente di qualsiasi età è quella che contribuisce a comprendere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacità potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro progetto esistenziale. Anche per questa ragione, la compilazione del Portfolio, oltre che il diretto coinvolgimento dell’allievo, esige la reciproca collaborazione tra famiglia e scuola. Seleziona in modo accurato: *materiali prodotti dall’allievo individualmente o in gruppo, capaci di descrivere le più spiccate competenze del soggetto; *prove scolastiche significative relative alla padronanza degli obiettivi specifici di apprendimento e contestualizzate alle circostanze; *osservazioni dei docenti e della famiglia sui metodi di apprendimento del preadolescente, con la rilevazione delle sue caratteristiche originali nelle diverse esperienze formative affrontate; *commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti dall’allievo (è importante questo coinvolgimento diretto) sia indicati dalla famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi delle sue capacità e aspirazioni personali; *indicazioni che emergono dall’osservazione sistematica, dai colloqui insegnanti-genitori, da colloqui con lo studente e anche da questionari o test in ordine alle personali attitudini e agli interessi più manifesti. Non esiste un modello unico di portfolio. E' preciso dovere di ogni istituzione scolastica individuare i criteri di scelta dei materiali e collocarli all’interno di un percorso professionale che valorizzi le pratiche dell’autonomia di ricerca e di sviluppo e il principio della cooperazione educativa della famiglia. La riflessione critica su questi materiali costituisce un’occasione per migliorare le pratiche di insegnamento, per stimolare lo studente all’autovalutazione e alla conoscenza di sé in vista della costruzione di un personale progetto di vita e, infine, per corresponsabilizzare i genitori nei processi educativi.

Sul sito www.edscuola.it, nella sezione "Riforma Cicli" è possibile trovare tutte le leggi e i decreti che riguardano la Riforma, sia nella fase di sperimentazione che in questa attuativa (ovviamente il tutto è reperibile - anche se in forma meno pratica - sulsito del ministero www.istruzione.it).